
Biografia
Frédéric Di Martino, giovane pittore originario di Nîmes, rileva lo Spazio d'Arte Contemporanea del Château d'O e parte del suo parco. Nei due piani dello spazio espositivo presenta i suoi dipinti su tela, i suoi lavori più recenti (2003-2004), e realizza quattro murales in situ, di cui uno esterno (dipinto monumentale su una staccionata in legno vicino allo specchio di 'O). Il dipinto di Frédéric Di Martino è immediatamente visibile. Dalla semplicità delle forme, dalla vivacità del colore, dalla frontalità dell'immagine - scelta di un'inquadratura serrata sull'oggetto - che "mostra" più di quanto rappresenti e dall'ingegnoso sistema messo in atto: associazioni di idee, analogie o combinazioni di vari elementi. Quest'ultimo offre con umorismo e ingegno un universo fantasioso e poetico.
Il pittore generalmente ignora i rapporti di scala, i suoi motivi sono spesso sovradimensionati rispetto agli sfondi e se riconosce la natura surrealista delle sue immagini (pensiamo ad esempio a René Magritte) preferisce chiamarle “cose” piuttosto che “oggetti”. gli elementi, così apparentemente contraddittori, che cerca di far convivere sulla tela.
Frédéric Di Martino non fa le cose con mezze misure. Quando abbandona il formato pittorico di dimensioni piuttosto modeste, è per creare gioiosamente murales, affreschi su uno sfondo diurno o notturno, che punteggiano lo spazio artistico con una serie di “acrobazie geniali” plastiche.
Questi dipinti monumentali gli permettono di stabilire un altro rapporto con il mezzo, un cambiamento di scala, di gesti e di strumenti e di giocare sia con l'alternanza che con la fusione di universi molto colorati in opere dal carattere effimero, realizzate a seconda del luogo.
Se la mostra si intitola My Father's Legacy è perché l'artista vuole stabilire una connessione tra il suo universo pittorico e le diverse fonti da cui trae ispirazione.
Le prime immagini dipinte che l'artista osservò da bambino furono quelle del signor Di Martino Sr., artista dilettante, di cui alcuni esempi sono esposti nella parte centrale del secondo piano. Una zebra, una giraffa, un cowboy e un Goldorak si affiancano tra le gouaches o i disegni realizzati dal 1965 al 1979, rivelando i primi riferimenti culturali dell'artista.