Joël Ducorroy

Nato nel 1955, Joël Ducorroy scopre presto la vocazione artistica. Nel 1969 realizza serigrafie ispirate ad Andy Warhol, che avrà l'opportunità di incontrare in seguito. Ha continuato i suoi studi alla Scuola di Belle Arti di Parigi. Nel 1980, Joël Ducorroy incontra Serge Gainsbourg con il quale scambia alcune parole scherzose come "Et cetera, è adeguato", che fece scrivere - timbrare - su una targa. Può iniziare un originale viaggio attraverso le parole. Queste parole che rappresentano ciò che designano sono la vera materia di questo pittore senza pennello, nell'umorismo e nel significato nascosto. “Esprimere piuttosto che rappresentare!” Leggere è capire l'opera! ". L'artista non impone la sua visione del mondo: invita lo spettatore a creare la propria rappresentazione. Su suggerimento di JC Lange, amico di Raymond Hains, adottò il nome di “artista platetiziano”. Umorista concettuale, in un approccio che evoca fluxus, pop art o nuovo realismo, è un collezionista di parole che gioca con l'arte. Lungo il percorso, rivisita le diverse forme di espressione artistica (pittura, scultura, architettura, fotografia, incisione...) e ci apre un mondo di personaggi, di natura: dalle farfalle al chiaro di luna all'Isola di Ré, e oggetti della vita quotidiana, dallo stereo al ghiacciolo ghiacciato, dal dollaro al divano.