

Biografia
Helen Uter è un'affermata pittrice franco-americana nata nel 1955 che vive e lavora a Donnery, vicino a Orléans in Francia. Fortemente influenzata da Edward Hopper, crea opere che esplorano la vita quotidiana nella società altamente tecnologica di oggi, così come il suo rapporto con il mondo naturale. Lavorando all'interno della figurazione narrativa, Helen Uter offre infine metafore visive che rivelano verità profonde sulla finzione e sulla realtà. Dopo gli studi artistici, dove ha mostrato una predisposizione per il disegno, Helen ha intrapreso una carriera dedicata alle immagini: illustratrice, direttrice artistica e infine docente di arte e storia dell'arte. Oltre al suo lavoro, conduce le proprie ricerche quando trova il tempo per farlo.
All'età di circa trent'anni, il suo talento le è stato donato dalle opere di Edward Hopper. "Ho capito che potevamo esprimere sentimenti potenti con un modo molto semplice di dipingere, senza fare rumore" Helen Uter dipinge, scolpisce ed espone dal 1995. Nutrendosi delle opere di artisti come Caillebotte, Hopper, Vélikovic, Freud, Bacon , o Figurazione Narrativa come Monory, ha seguito il consiglio: “Non imparare a dipingere! Fallo e basta!" L'originalità del suo lavoro risiede probabilmente nelle sue radici americane, che influenzano alcuni dei soggetti del suo lavoro, così come il modo di dipingerli. Trova ispirazione nel pensare al rapporto tra la natura e la nostra civiltà tecnica. Le immagini figurative di Helen Uter combinano motivi naturali in interazione con le sue stesse invenzioni. Queste rappresentazioni immaginarie sono come metafore che esprimono realtà invisibili. Helen Uter ama confrontare la finzione con il mondo reale, con la natura e con gli artefatti.
“Ritengo che le mie immagini abbiano raggiunto il loro obiettivo quando offuscano le interpretazioni e seminano confusione nella mente dello spettatore”. Questo approccio è simile a quello della figurazione narrativa. Non cerca di dipingere immagini “belle”, ma immagini che abbiano un significato. “Dipingo per raccontare sensazioni, sentimenti, atmosfere, storie che vanno oltre le mie capacità. I miei pennelli guidano la mia mano, mi insegnano qualcosa su me stesso e anche sul mondo. È un compito impegnativo, un universo alternativo, pervasivo e trascendente. » Quando le viene chiesto di far luce sulle sue opere, cita volentieri Francis Bacon: Se possiamo parlarne, perché dipingerlo?
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