Una costruzione implica un modus operandi preciso e sistematico, un know-how rigoroso e codificato che, messo in pratica dalla mano di un capomastro, rivelerà tutta la sua bellezza e complessità.
La mostra collettiva “Constructions” mette in luce cinque costruttori visivi (Pascal Vilcollet, Pieter Ceizer, Roberto Rivadeneira, Matt Neuman e Rémy Benito), artisti internazionali, ciascuno dei quali propone strutture pittoriche molto varie ma che si fondono nella serialità, nella ricerca dei contrasti, nell'equilibrio tra le composizioni e colori e un dinamismo nelle (a)simmetrie.
Il parigino-olandese Pieter Ceizer è un maestro nell'arte dei giochi di costruzione attorno alla tipografia. Unendo parole e forme, decostruisce le lettere, confondendo i confini tra significante e significato. Il risultato sono sculture da parete in legno o metallo, dipinte con precisione millimetrica, portatrici di un messaggio positivo, giocoso ed esilarante. Pieter Ceizer è stato recentemente scelto da Pharrell Williams per apparire nella sua mostra “Just Phriends” insieme a Kaws, Murakami e Invader.
Da più di 10 anni l'americano Matt Neuman esplora costruzioni geometriche astratte, avendo come filo conduttore la dualità tra colore e forma, ma anche la ripetizione e l'infinito. Spinto da un forte legame con la tradizione, incide su legno placche geometriche che inchiostra poi imprime sulle sue tele, creando così associazioni di simmetrie e colori complessi.
Secondo il francese Pascal Vilcollet: “Nella pittura c'è la fase della costruzione, che è l'apprendimento e l'assimilazione delle cose; e c'è questa fase di decostruzione, in cui ci spogliamo di tutto e diventiamo più sinceri. » Questo mantra, l'artista applica, nell'ambito della mostra, alla natura morta floreale. È questo motivo classico che decostruisce, ritornando all'essenza del gesto, su sfondi luminosi e scarni, per dare vita a opere poetiche ed evanescenti.
Era ovvio per il francese Rémy Benito, architetto di formazione, basare la sua pratica su ciò che costituisce il cuore di una costruzione architettonica: la struttura. Metodico, il suo lavoro seriale ruota attorno alla linea. Utilizzando la punta delle sue matite colorate, l'artista traccia sulla carta decine di migliaia di linee: più o meno fitte, sostenute, allungate, curve, a formare, nei toni del blu, giochi di ombre e luci che materializzano sorprendenti figure geometriche, come da un altro mondo.
Il lavoro di Roberto Rivadeneira si trova all'intersezione tra tecnologia e astrazione e sfida le nozioni tradizionali di spazio e percezione. L'artista ecuadoriano con sede a Berlino predilige le sovrapposizioni di tecniche e materiali: su tele di alluminio dalle forme sorprendenti, stampa fotografie ultramacroscopiche che dipinge per sfumare ancora di più la resa. Il risultato sono costruzioni totemiche retro-futuristiche dai riflessi cangianti.
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