A prima vista, le opere di Natalie Shau ci immergono in un innocuo mondo di fiabe. Delicate creature sembrano posare in uno scenario perfettamente ordinato. Ne emana un'ineffabile tranquillità che lascia gradualmente spazio all'interrogatorio - Sotto l'apparenza del déjà vu, l'inquietante stranezza trafigge. Queste immagini oniriche vanno oltre l'estetica delle fiabe, creando domande inquietanti.
Non possiamo definire i suoi quadri, sono contrastanti, tutto li contraddice: lo strano diventa la norma.
Il nostro subconscio, plasmato dalle immagini della pubblicità e dell'erotismo, ci porta a proiettare in questi dipinti la nostra perduta innocenza, con un pizzico di senso di colpa.
Il critico d'arte Jean-Paul Gavard-Perret evoca un universo “sado-onirico”.
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