Christo and Jeanne-Claude

Nato in Bulgaria, Christo Vladimirov Javacheff arrivò a Parigi nel 1958. Lì conobbe e sposò Jeanne-Claude de Guillebon con la quale lavorò insieme.

Christo e Jeanne-Claude (Jeanne-Claude Denat de Guillebon) fanno le valigie al porto di Colonia. A Parigi, nel 1962, riunirono più di 200 barili di petrolio e benzina per esprimere il loro rifiuto del Muro di Berlino. Come César, Mimmo Rotella, Niki de Saint Phalle e Gérard Deschamps prima di lui, Christo si unisce al gruppo dei nuovi realisti nel 1963.

Si stabilirono a New York nel 1964 e adottarono la nazionalità americana. Continuano a praticare il packaging come simbolo di presa di possesso dello spazio e dell'effimero come dimensione estetica. Gli artisti pensano di fornire “una nuova dimensione scultorea” ai monumenti di cui si appropriano, drappeggiano, ritagliano e colorano.

"I nostri progetti sono opere d'arte in situ, non sono oggetti trasportabili. Solitamente una normale scultura, sia classica che moderna, ha un suo spazio fisico. In un certo senso questo spazio appartiene alla scultura perché le è stato preparato. I nostri progetti toccano una sensibilità più ampia, infatti si appropriano o prendono in prestito spazi che solitamente non appartengono al..."

-Cristo

Jeanne-Claude è morta il 18 novembre 2009 a New York.

Christo è morto il 31 maggio 2020 a New York.