Marie-France Gely

Voglio esprimere le tensioni e le contraddizioni che ci abitano. Il mio legame con l'arte è un modo per dare voce ad emozioni e pensieri che altrimenti rimarrebbero inespressi.

Il contatto con la materia per me è fondamentale, mi permette di entrare in sintonia con il lavoro in corso. Ogni pennellata è un gesto, un dialogo silenzioso con la tela dove materia e spirito si incontrano.

La mia pittura è una riflessione sul nostro posto nel mondo. Ogni opera è un tentativo di catturare le complessità dell'esistenza umana, le ferite della nostra società e il processo di distruzione e ricomposizione che ci definiscono. Dipingendo cerco di capire come le nostre esperienze individuali modellano la nostra identità.

Il mio pensiero innesca il gesto, lo precede, è un modo di dare forma a concetti astratti, ogni opera inizia con un'emozione o una domanda.

Il processo di scomposizione per ricomporsi nuovamente in una nuova realtà mi avvicina a una metafora della vita umana. Le lacrime sono essenziali per questa dinamica. Con i miei collage cerco di trasformare, di rielaborare, di mostrare che anche nei momenti più complessi è possibile trovare un barlume di speranza per ritornare all'unità. gli esseri umani hanno questa capacità.

La mia arte è una ricerca di significato, l'esplorazione di un dialogo con il mondo, l'ascolto di esperienze individuali dove il lavoro delle mie carte tagliate, incollate, incollate e mescolate ci permette di tornare all'unità.

Ogni frammento o tocco di pittura è un pezzo essenziale verso un insieme coerente.

Voglio denunciare la frammentazione dell'essere umano a causa degli eccessi delle nostre società, dell'onnipresenza dell'informazione e dell'assalto della stupidità telecomandata.

Insomma, il mio approccio artistico è un'odissea personale e collettiva, un tentativo di creare un ponte tra il dentro e il fuori, tra sé stessi e il mondo.