Sylvie Gedda

Sylvie Gedda lavora e vive nella Nouvelle Aquitaine Francia.

Dopo diversi anni di lavoro su paste pittoriche e movimenti (prima mostra personale a Parigi nel 1981) ha concentrato il suo lavoro sulla fluidità e sulle trasparenze, una visita al Musée de l'Orangerie è stata l'innesco.

Dal 2006 amplifica il gioco delle trasparenze e gioca maggiormente con i riflessi e le luci. Il suo supporto preferito divenne quindi il vetro sintetico (lastre 100 x 100 cm verniciate su entrambi i lati). Nella fabbricazione dei colori ad olio, sostituisce la resina epossidica, colata sul supporto e nella quale introduce inchiostri e pigmenti. La superficie è lucida, compatta e presenta spessori diversi a seconda della sovrapposizione delle pellicole di colore lavorate all'interno della resina.

Dalla metà del 2015, con questa esperienza sul vetro sintetico, il ritorno alla tela è diventato naturalmente evidente. Avendo dato prova della sua validità (quadri installati all'aperto: lungomare di Arcachon, vicoli di Sarlat, ecc.), la resina utilizza quindi la stessa tecnica su tela. La sua esperienza sul vetro sintetico gli permette di anticipare gli effetti prodotti, di poterli gestire e controllare.

Le sue fonti di ispirazione scaturiscono dalla Natura nel senso più ampio possibile: cosmica, microscopica, terrena, acquatica, umana. È la vita che gli interessa.

Offre un lavoro ricco di sfumature di film diafani, sperando di toccare chi lo guarda, di offrire loro tutta la poesia dei giochi di forme, colori e luci affinché possano stringere legami segreti con la Natura e riconnettersi con la loro immaginazione, la sua umanità, la sua l'essenza, la sua parzialità.