

Si tratta infatti di fare esperienze.
Biografia
L'opera di Pierre Buraglio è stata una di quelle che hanno scosso il panorama dell'arte contemporanea francese negli anni Sessanta, durante il periodo di nascita del gruppo Supporti/Superfici. Vicino a Claude Viallat, Vincent Bioulès, Michel Parmentier e Daniel Buren, Pierre Buraglio è protagonista della crisi della pittura da cavalletto in questo periodo. Socialmente impegnato, partecipa al popolare atelier Beaux-Arts a Parigi, durante gli avvenimenti del maggio 1968. Pittore senza pennello, Pierre Buraglio utilizza diversi oggetti di cui rivela la dimensione pittorica, come finestre o pacchetti di Gauloises blu. Dal 1976, una mostra monografica presenta l'opera di Pierre Buraglio al Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris, poi al Museo di Grenoble nel 1979 e al Centre Georges Pompidou nel 1983. Mettendo costantemente in discussione i fondamenti della pratica della pittura, l'artista integra la figurazione nel suo approccio a partire dagli anni '80. Da allora il suo lavoro si è sviluppato oltre l'opposizione tra astrazione e figurazione per interrogarsi sul rapporto tra pittura e immagine, forma e significato, o ancora presenza e memoria. Nel 2008 ha partecipato alla mostra Tracce del Sacro al Centre Georges Pompidou. Tra le numerose mostre dell'artista negli ultimi anni, possiamo citare il Museo Fabre a Montpellier nel 2009, il Museo delle Belle Arti di Lione nel 2010 o il MACVAL a Vitry sur Seine nel 2014. Pierre Buraglio ha anche partecipato a diverse commissioni pubbliche e progetti architettonici come la Cité de la Musique a Parigi con Christian de Portzamparc nel 1991. Il suo lavoro è stato ampiamente esposto all'estero negli ultimi anni, a Ginevra, Los Angeles e New York in particolare. p>
