Daniel Gibson

Daniel Gibson (nato nel 1977 a Yuma, AZ) è cresciuto a El Centro, CA, e in altre città limitrofe che confinano con Mexicali, Baja California. Entrambi i genitori di Gibson sono emigrati dal Messico, stabilendosi nel sud-ovest americano. Gibson ha trascorso i primi anni vivendo nella fabbrica di lastre di pietra a Plaster City, CA, dove lavorava suo padre. La sua esposizione al paesaggio desertico e alle comunità che sopravvivono al suo interno sono diventate il fondamento della prima ispirazione dell'artista. Utilizzando riferimenti al mondo naturale mentre si parla di difficoltà, resilienza e libertà, i dipinti di Daniel Gibson esplorano un lessico di simboli che si riferiscono al suo passato familiare e alla sua identità di messicano-americano. Cresciuto lungo il confine della California con il Messico, Gibson ha assistito alle dure realtà della migrazione in America in tenera età. Nel tentativo di affrontare la natura desolante di questi viaggi estenuanti, si è rivolto alla sua immaginazione, spesso rimodellando la realtà con la fantasia. Come pittore, Gibson riporta in vita le narrazioni surreali che lo hanno affascinato da bambino, presentando ricordi e storie di famiglia dal punto di vista dei suoi primi anni di vita in modo nuovo.Gibson è in gran parte un artista autodidatta e ha sviluppato il suo linguaggio visivo e il suo processo di pittura attraverso l'intuizione e l'immaginazione. Passando dai generi del ritratto, del paesaggio e della natura morta, le scene surrealiste di Gibson dimostrano un'adorazione per la natura. I paesaggi desertici sono popolati da fiori rigogliosi dipinti generosamente che spesso assumono una qualità antropomorfizzata. L'oceano è protagonista di molti dei suoi racconti di famiglia e crea un netto contrasto con l'arido paesaggio desertico della sua infanzia. Gibson rivitalizza il mondo che lo circonda nella pittura, tornando con riverenza a simboli familiari come fiori, farfalle, figure, montagne desertiche, spiagge e mari. Per l'artista, le sue opere sono tanto autobiografiche quanto storie collettive che documentano momenti di lotta e celebrazione che altrimenti andrebbero persi nel tempo.Gibson è rappresentato da Almine Rech e Nazarian / Curcio.