“Quando le parole tacciono” è una riflessione sulla memoria e mette in discussione le tracce del tempo, della memoria.
Più in generale, si tratta di un'opera attorno alla reliquia, a questo oggetto testimone di un tempo passato, che ha intrinsecamente un carattere sacro; e sul "palinsesto", che designa un manoscritto dal quale sono state rimosse le scritte, per inscrivere un nuovo testo. Il palinsesto è paradossale: è insieme oblio e memoria, traccia di una scomparsa e portatore di una nuova creazione. Togliere parole e storie dagli oggetti è un modo per riportarli in vita sotto forma di una nuova memoria, visiva e soggettiva.
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