Dopo essersi interessata all'arte contemporanea giapponese, cilena, caraibica, marocchina e messicana, la Galleria 193 ci propone uno zoom sulla fotografia della gioventù cinese. La mostra “A Manifesto of Freedom” si propone di fornire una panoramica della giovane fotografia cinese.
Dal 2 settembre al 18 ottobre, una mostra collettiva offrirà una panoramica di questa gioventù combinando diversi punti di vista e approcci fotografici. I ritratti pop di John Yuyi incontreranno i crudi cliché di Lao Xie Xie, le serate vivaci di Ka Xiaoxi incontreranno il lavoro intimo di Su Yang. Infine, la sensualità delle immagini di Li Hui contrasterà con l'approccio documentaristico di Yuyang Liu. Questi talenti emergenti saranno completati da alcune foto di Ren Hang, i cui archivi continuano a stupirci con il loro genio visivo.
Per 50 anni la fotografia cinese è stata lo strumento di propaganda del governo. Solo i membri del partito potevano possedere una macchina fotografica. Da allora, i giovani cinesi hanno utilizzato il mezzo fotografico per esprimersi.
Denuncia la censura, mette in discussione la pressione sociale, la brutalità di una società o semplicemente celebra la vita, l'amore e persino la sua singolarità.
Reng Hang, stella cadente della fotografia, ha aperto la strada a un'intera generazione.
Le sue immagini crude e disinibite hanno ispirato i suoi eredi e hanno plasmato uno stile fotografico.
L'immaginario della gioventù cinese oggi vuole essere intimo, senza tabù e i corpi sono mostrati nei loro espedienti più semplici. Si nutre anche della cultura del web e mostra un'estetica “fai da te”, dove la luce cruda del flash diventa una firma.
Nonostante gli spiriti autoritari, queste immagini affrontano tra le altre cose; sessualità, genere, celebrazione, identità, convenzioni sociali, coppia, e firma un vero e proprio manifesto di libertà.
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