Per l'arrivo dell'estate, la Galerie Paris-Beijing è lieta di annunciare la sua prima mostra collettiva del 2021, che riunisce una selezione di opere di sei artisti: Dorian Cohen, Marion Charlet, Volkan Aslan, Mehmet Ali Uysal, Adrien Belgrand e Martin Parr.
Con l'avvicinarsi dell'estate, la mostra Here, There, Somewhere ti offre un viaggio poetico all'incrocio dei mondi visivi e creativi di sei artisti. Qui non contano il punto di partenza e quello di arrivo, perché è la bellezza del viaggio che celebriamo. Alla maniera del poeta e saggista scozzese Kenneth White, che partì senza meta e vagò ovunque lo portasse il cuore, registrando i suoi incontri e le sue esperienze in un taccuino, ogni opera esposta rappresenta una tappa all'interno di una ricerca interiore, estetica e utopica.
Il nostro viaggio inizia con le opere di Dorian Cohen, pittore che rivisita il paesaggio urbano contemporaneo mescolando nelle sue composizioni strade, ponti ed edifici con un verde vivace e suggestivo. Questi scorci architettonici ci conducono ai confini della città, invitandoci al viaggio. Attraverso la serie Departures on Vacation, che costituisce uno dei capisaldi della mostra, Dorian Cohen offre un primo sbocco alla banalità della vita quotidiana.
Turisti e vacanzieri sono due figure importanti nel lavoro di Martin Parr, che ha dedicato loro in particolare la serie Small World tra il 1987 e il 1994. Il fotografo ha documentato i movimenti e gli atteggiamenti dei viaggiatori, scegliendo deliberatamente di fare un passo indietro per assumere la posizione di testimone. e critico di questo fenomeno contemporaneo che è il turismo di massa. Queste scene vernacolari, catturate dall'obiettivo, raccontano con umorismo e senza alcun filtro gli stili di vita privilegiati delle classi lavoratrici occidentali.
È poi Adrien Belgrand, pittore francese di specchi d'acqua strutturati e paesaggi celesti, che ci invita alla contemplazione. Laddove la natura è idealizzata, lo spettatore si ritrova immerso, trasportato dall'aspetto illusorio del dettaglio e dalla bellezza del momento immortalato sulla tela. Il punto di vista intimo dell'artista sullo spazio e sui colori, contrastato da una oggettività fredda e iperrealistica, abbraccia il nostro sguardo con una dolcezza familiare e silenziosa.
Il viaggio prosegue con l'incontro con le opere dell'artista turco Volkan Aslan e in particolare la video installazione Home Sweet Home che propone una riflessione meditativa sui temi del movimento e del viaggio interiore. Spesso ancorato in un contesto socio-politico specifico, il lavoro di Volkan Aslan ha anche una portata molto universale, illustrando con grande umanesimo tutta la complessità della nostra interiorità e questa emulazione intellettuale che ci spinge a superare noi stessi.
Restando nel Mediterraneo orientale, la ricerca che ci propone Mehmet Ali Uysal, altro artista turco presente in questo corpus, è più personale e autobiografica. Come tanti inviti alla retrospettiva, le opere di Mehmet Ali Uysal delineano un percorso di ritorno all'essenziale, una sincera riconnessione alle nostre radici. Anche l'opera Horizon utilizza un immaginario caro all'artista: quello dell'oceano.
Il percorso si conclude con le opere estive di Marion Charlet che ci invitano in un universo esotico dai colori aciduli e fluorescenti. Instancabilmente attratto dall'ambiente fantastico che si svolge davanti ai suoi occhi, lo spettatore diventa poi un personaggio di questo teatro psichedelico dove continua il suo percorso, qui, là, da qualche parte...
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