Nicholas Kennet.
“Incanto” ovvero l'incanto di una schiusa.
Scopri una serie di 40 nuove opere (dipinti ad olio su pannelli di legno e sculture uniche in terracotta smaltata) dell'artista inglese Nicolas Kennett.
"Nicolas Kennett rivisita l'organico attraverso materiali dipinti e scolpiti. Oscilla tra l'ottusità della pittura ad olio su pannello di legno grezzo che cattura e trattiene la luce e la lucentezza delle sculture in smalto vibranti, lucenti e sofisticate. In tutto in contrasto, Nicolas Kennett porta avanti visioni di trasformazioni, incarnazioni, mutazioni misteriose.
In che modo la mente umana rivisita animali e piante? Perché si sta avventurando su questa strada?
Ogni opera è uno sbocciare, come una rivelazione a se stessi, l'incarnazione di una spiritualità, la materializzazione di una grande diversità di viaggi interiori attraverso i materiali plasmati dalla mano dell'artista. È l'incanto della materia: opaca o lucente, dura o liscia, intensa o leggera, densa o appena percettibile, pastosa o largamente modellata, irregolare o addirittura assente... seducente o ripugnante, attraente o inquietante. Lascia anche molto spazio al vuoto, ai puntini di sospensione, al silenzio... liberi di interpretare. Cosa sta cercando di trasmettere?
L'artista gioca sulla diversità dei media al servizio della mente che li trasforma e li indirizza a consegnare la loro essenza.
Qual è la forza vitale che sgorga da questo fiore? Qual è l'accenno di umanità percepibile nell'aspetto di questo sigillo?
Nicolas Kennett ci invita a esplorare la nostra immaginazione infarcendo di indizi il nostro percorso, a considerare le nostre stesse proiezioni di fronte a forme organiche rivisitate, a lasciare che la magia legata alla reinterpretazione delle forme di vita animale, vegetale e organica operi per fondersi meglio con loro e finalmente percepirci come parte del tutto.
Egli ci dona lo spettacolo della nostra umanità proiettata nel regno dei viventi per creare un'eco in ciascuno di noi, per farci sentire la vita che esiste in essi e vibrare al loro tempo, per riconoscerli come noi stessi. È un inno alla vita... alla natura e alle sue emanazioni, alla sua dimensione magica e sacra, banale e brutale, letterale e agghiacciante, implacabile e straordinaria, fonte di stupore e fascino, sperando forse... sia così. poterlo proteggere, e quindi preservare anche noi stessi..."
- Claire Corcia, dicembre 2021
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