
Biografia
Chimere, bestie, esseri umani e altre icone personificate compaiono in composizioni colorate e ricche di simbolismo. Doudoudidon è un paleografo della pittura che ci apre un mondo plastico empirico, che scuote, disturba, affascina e commuove allo stesso tempo.
La sperimentazione traspare in ogni stanza, un sistema iconografico ormai consolidato riveste i mobili e le pareti. Doudoudidon è un artista autodidatta, libero da qualsiasi codice o canone artistico. Un Arzour inclassificabile per certi versi che trae ispirazione solo da ciò che ha dentro di sé per creare. Creativo e originale per eccellenza, ha mostrato molto presto personalità e singolarità nella sua opera pittorica. Spingere l'immaginazione verso il mezzo espressivo: tele, cartone, radiografie mediche, pagine di libri, lastre da stampa offset CTP. Tanti i media insoliti scelti da Doudoudidon per esprimersi.
Illustratore da sempre, direttore artistico di un'agenzia pubblicitaria per molti anni, Loïc Tarin, la sua vera identità, ha rinunciato a tutto in seguito all'incontro con un singolare collezionista d'arte per diventare “Doudoudidon”. Pseudonimo naturalmente preso in prestito dagli anni della sua infanzia. Ben presto individuato, apprezzato e premiato con un American Art Prize nel 2016, l'artista si è lanciato a tempo pieno nelle arti visive. Ciò che lo motiva è riuscire a trascrivere le sue emozioni e toccare le persone.
Destreggiandosi tra supporto e scoperta, Doudoudidon si diverte a ricreare sembianze di personaggi usciti direttamente dal Medioevo, dai Papuani, creature immaginarie che si fondono in mondi non strutturati e strani. Queste scene sono sempre colorate e piene di simbolismo. Doudoudidon non nasconde il suo amore per l'arte iconografica e l'arte medievale, ne trae ispirazione con fervore per trasportarci in un immaginario a volte inquietante, poetico e talvolta nervoso, ma soprattutto nel tono così accattivante in questo malizioso artista.
Nato nel 1974 a Dinan, Doudoudidon vive e lavora a Saint-Brieuc.
Ha vinto il primo premio nella categoria “outsider art” agli American Art Awards 2016.