

Biografia
“La mia filosofia è mostrare agli altri, negli oggetti della vita quotidiana, quelli più ordinari, più vicini all'uomo, un po' di gioia, magia, bellezza. »Pavlos, 2005.
Dionyssopoulos Pavlos è nato in Grecia nel 1930. Ha superato l'esame di ammissione alla Scuola di Belle Arti nel 1949. Durante i suoi studi ha ottenuto diverse borse di studio per proseguire gli studi a Parigi. Quando lui
presa la decisione di stabilirsi lì definitivamente, alla fine degli anni Cinquanta, scopre la Parigi dei Nuovi Realisti.
Frequenta poi Calder, Giacometti e ovviamente César, Yves Klein e Pierre Restany. Il suo laboratorio si trova in rue de Vaugirard di fronte a quello di Dubuffet. Il nuovo ambiente urbano in cui Pavlos è immerso lo allontana dalla pittura. Iniziò così a utilizzare carta da poster rifilata. Lavora sugli effetti di densità, colori e rilievi delle fette di poster che utilizza.
Inizia allora a lavorare con passione, seguendo la logica interna della sua materia e scopre un elemento essenziale del suo linguaggio artistico.
Quest'opera lo distingue dai “manifesti” dell'epoca (Hains, Villéglé, Rotella) e gli permette di farsi notare al salone Réalités Nouvelles nel 1963 da Pierre Restany, ispiratore e teorico del gruppo Nouveaux.
Realistico. Questo incontro gli apre nuovi orizzonti e determinerà le direzioni del suo lavoro futuro.
Ma il lavoro di Pavlos si evolve rapidamente. L'artista abbandona l'astrazione e il barocco per esplorare le possibilità di una nuova espressività. Facendo in modo che le sue strisce suggeriscano la forma di oggetti di uso quotidiano, Pavlos
si allontana dal Nuovo Realismo e si avvicina alla Pop Art. Tuttavia, rimane un elettrone libero nel mondo dell'arte, non si impegna in alcun movimento.
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