Jean-Louis Pipet è un pittore, scultore, musicista. È nato a Corrèze nel 1953. Ha studiato alla Scuola Nazionale di Arti Decorative di Limoges. Jean-Louis Pipet lavora con il legno, la ceramica e la pittura. Ci proietta nel cuore di una figurazione ritmata e caotica. Le sue grandi tele luminose tratteggiano il divertente teatro dell'esistenza. È nel cuore di un universo raffinato e chiuso, scandito da forti linee architettoniche, che fioriscono composizioni sature di intense armonie cromatiche, invitando alla vertigine dei sensi. Oscillando tra ascetismo e umorismo nero, l'opera impone un silenzio assordante che rimanda lo spettatore a domande intime. L'arredamento è stabilito utilizzando linee orizzontali e verticali in un universo chiuso. L'azione umana, indissolubilmente legata all'animalità, è presentata in favole colorate agrodolci, tenere e acide servite da colori confusi. Le grandi tele infuocate di Jean-Louis Pipet sono sature di armonie dissonanti, a volte acide. Jean-Louis Pipet cattura il suo soggetto nel pieno dell'azione. Questo fermo immagine accentua la distorsione e la sproporzione dei corpi colpiti dai proiettili che irrompono nell'opera, come un'allegoria del tempo che passa e inesorabilmente distrugge.