Sungeun So-Kim
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Sungeun So-Kim

Francia

Biografia

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Originaria della Corea del Sud, vive e lavora in Francia dal 1996. Ha stretto un rapporto intimo e organico con la pratica della fotografia: prende l'idea della camera oscura al momento dello scatto della foto e della chiusura dell'otturatore ritorna per un breve momento alla sua infanzia, quando l'oscurità era per lei un rifugio, donandole un'accogliente sensazione di benessere e sicurezza. Per questo cerca, attraverso la creazione di immagini, di dare voce a tutto ciò che non ha voce, sia un essere vivente che una cosa apparentemente inanimata. Dare esistenza attraverso l'immagine a ciò che tende a restare nell'oscurità, a ritrovarsi disprezzato, trascurato o ignorato, messo da parte e ai margini, gli dona un sentimento positivo e rigenerante, che il suo lavoro di fotografo gli permette di esprimere e comunicare .

Sono cresciuto con i miei fratelli e i miei genitori. Nonostante ciò, mi è sempre piaciuto stare da solo e conversare con me stesso.

Ricordo che salii in soffitta e mi sdraiai su una morbida coperta. L'oscurità accogliente è diventata per un secondo il mio nido e il mio alter ego, il mio bozzolo. L'aria aperta e le situazioni di gruppo mi hanno dato, ironicamente, una sensazione di isolamento ed estraneità.

Pertanto, la fotografia mi dà l'opportunità di far sentire e comunicare con gli altri l'aspetto caldo e accogliente dell'oscurità come lo percepivo da bambino e come lo percepisco adesso. L'interno buio della fotocamera mentre premo l'otturatore mi aiuta a tornare a quei momenti piacevoli della mia infanzia.

Ciò che cerco soprattutto in un'immagine è l'espressione e la presenza di cose che non hanno voce. Assumo allora il ruolo di portavoce dell'essere che si lascia immortalare dalla mia interpretazione. Elementi che vivono nell'oscurità, isolati e respinti. Apprezzo essere in grado di comunicare in modo positivo ciò che gli altri vedono in modo peggiorativo.

Traggo ispirazione da opere letterarie che conservo da molto tempo nella mia biblioteca, che raccolgo a caso e riscopro, come “Il dono dell’uccello” di Eun Hee-kyung, “L’eleganza del riccio” di Muriel Barbery, “Kafka on the Shore” di Haruki Murakami o anche “Orlando” di Virginia Woolf.

Influenzato dai fotografi Francesca Woodman, Andrés Kertesz, Corinne Mercadier e Rinko Kawauchi.

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Formazione

1990-1992

Università di Kyungwon

Istruzione prescolare e primaria

1992-1993

Istituto Kook-Je di design della moda

Styling-Modellazione

2011-2013

HEAR (Scuola Superiore delle Arti del Reno) - Laboratori pubblici

La fotografia su pellicola dalla pellicola alla carta

2012-2015

UPE (Università Popolare Europea)

Linguaggio ed espressione fotografica



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