Mario Giacomelli
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Mario Giacomelli

Italia • 1925

Biografia

Mario Giacomelli (1 agosto 1925, Senigallia, Italia - 25 novembre 2000, stesso luogo) è un pittore, poeta e fotografo italiano. Nel 1934 suo padre morì e sua madre divenne lavandaia in una casa di riposo. Lavorò in una tipografia dal 1938 ed era molto interessato ai caratteri tipografici. Durante la guerra la tipografia fu distrutta ma lui la ricostruì, vi lavorò e nel tempo libero dipinse composizioni astratte (dalle quali emerge una certa materialità). Inoltre si lanciò con grande interesse nella poesia e nelle corse automobilistiche. Nel 1952 un grave incidente durante una gara lo convinse ad abbandonare questa passione. Comprò la sua prima macchina fotografica e sentì subito un legame tra essa e la sua pratica di pittore. Ha armeggiato con la sua macchina fotografica, ha allestito il suo laboratorio fotografico e ha scelto fin dall'inizio di utilizzare carta a contrasto nel suo lavoro. Conosce Giuseppe Cavalli grazie al quale entra a far parte di un gruppo di fotografia amatoriale: MISA dove erano presenti personalità: Piergiorgio Branzi (it), Alfredo Camisa (it), Silvio Pellegrini (es). Ritornò all'ospizio dove lavorò per tre anni sulla fotografia (Hospice Life), interessandosi anche alle fotografie di paesaggi e alle nature morte, nonché allo sfruttamento del caso. Nel 1955 vinse il primo premio alla mostra nazionale di Castelfranco Veneto. Dice che "le foto più belle sono quelle, forse, che non facciamo, perché se le avessimo scattate avremmo rovinato qualcosa". Compie (sempre da solo) brevi viaggi a Scanno, Peschici e Lourdes. All'inizio degli anni Sessanta incontra Luigi Crocenzi, in accordo con il suo desiderio di fotografia narrativa. Nel 1963 John Szarkowski, direttore del Dipartimento di Fotografia del Museum of Modern Art di New York, acquistò le sue foto da Scanno per la collezione dei maestri della fotografia internazionale. Un anno dopo realizza una nuova serie di fotografie dedicate alle stagioni e alla terra. Per un anno segue il ritmo della vita di una famiglia contadina (vendemmie, feste, vendemmie, ecc.). Poi fa più visite all'ospizio e cambia il titolo della sua opera: Verrà la morte chi avrà i tuoi occhi. Ha fotografato tronchi d'albero tagliati alla ricerca dell'astrazione e ha prodotto una serie di fotografie a colori: The Landscape Project, collegando la poesia e la pittura astratta alla fotografia. Dal 1969 al 1980 si interessa particolarmente all'astrazione lirica e produce diverse serie. Continua le sue liriche e lavora su Le Rêve (racconto). Nel 1997 decora le tazzine da caffè italiane della collezione Illy. Le sue fonti di ispirazione sono, tra gli altri, Pablo Picasso, Paul Klee, Osvaldo Licini, Giorgio Morandi, Robert Rauschenberg e Barnett Newman.
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