Brad Aldridge

Percorrendo una strada di campagna dimenticata, disseminata di pietre e rami spezzati, tappezzata dalla nuova vegetazione primaverile, sono euforico per le giornate calde e la fine di un lungo inverno. Sono qui con la scusa del lavoro. Cerco soggetti da dipingere.

Ho scattato foto di paesaggi per gran parte della mia vita e sono sempre stato attratto da luoghi piccoli, intimi e selvaggi come questo. In posti come questo, provavo sia trepidazione che euforia. La mia apprensione derivava dal pericolo intrinseco della mortalità che la natura insegna fin troppo bene; i resti di un animale o le rovine di un antico edificio. Ero anche profondamente consapevole della vulnerabilità di essere soli. La mia euforia veniva dall'osservare la squisita bellezza e la sottile complessità della natura; la speranza di una nuova stagione e la gioia liberatoria di essere soli.

Anni dopo, quando emergevo dalla mia educazione artistica al college, ero ben esercitato nella ricerca di significati “più profondi”. Ho cercato metafore nel paesaggio per cercare di spiegare la forte presa che questo tipo di luoghi avevano su di me. Un ruscello invaso dalla vegetazione, una strada tortuosa o un fiume, sentieri divergenti, la nuvola sospesa, un albero solitario e un orizzonte luminoso hanno per me un duplice significato. Ho usato questi simboli per dire allo spettatore cosa provavo riguardo al mondo e, forse in modo veramente didattico, come pensavo che avrebbero dovuto vedere il mondo.

Tuttavia, sono recentemente tornato da una delle mie passeggiate in un piccolo ruscello vicino a casa mia, felice e soddisfatto dei miei pensieri su queste pesanti questioni intellettuali. Mentre tornavo a casa, ho visto un ragazzino con un secchio; vado in bici verso il torrente che ho appena lasciato, probabilmente per catturare qualche gambero. Con sorpresa mi sono reso conto che questo è forse il significato più profondo del mio lavoro. Cerco solo una scusa per giocare nelle pozzanghere e passeggiare nei boschi.

E mentre cammino lungo questa strada di campagna in uno dei primi giorni soleggiati di primavera, le metafore turbinano nella mia mente. Suppongo, tuttavia, che se dovessi definire un messaggio centrale che ho colto dal mondo in tenera età e che vorrei trasmettere a chi guarda i miei dipinti, quel messaggio non sarebbe metaforico, ma letterale. Il messaggio è questo: nonostante un inverno lungo e rigido, la primavera sta arrivando.