La galleria MAGMA è lieta di presentare la mostra “Rinascimento”, con opere di Vhils, Betz e Gonzalo Borondo, dal 3 ottobre al 28 novembre 2020. Per la galleria MAGMA, “Rinascimento” è un evento importante per vari motivi: c Questo è il prima mostra dopo il lockout, è la prima volta che la galleria MAGMA incontra questi tre grandi artisti, ed è la prima volta che Betz e Vhils espongono le loro opere in Italia. Tutte le opere esposte sono state realizzate appositamente per la mostra; secondo la propria sensibilità, ogni artista ha voluto concentrarsi e dare una personale interpretazione della parola “Rinascimento”, che consiste nell'iniziare un nuovo percorso, con nuove energie, pur essendo consapevoli del proprio passato. Nascono così le splendide opere di Vhils (Portogallo, 1987), protagonista della scena artistica urbana globale. Dalle sue opere emerge la consapevolezza del proprio stile unico, della propria particolarità. La grande “Accrétion Series #09”, 206x132 cm, rappresenta il volto di una donna che emerge da un collage di manifesti pubblicitari. La matericità di questa tecnica è sottolineata anche dai bordi strappati, che sottolineano il rapporto stretto, quasi simbolico, tra Vhils e i materiali offerti dalla strada. Lo sguardo della figura è poetico, leggero, proiettato in alto verso il futuro. Nella “Lethargic Series #02”, invece, una grande porta di legno è incisa manualmente e rappresenta la forza potenziale, l'energia inespressa di un corpo, raffigurato di profilo.
Infine, in “Crack series #05”, Vhils corrode una lastra metallica con acido nitrico, scomponendo il volto raffigurato e rendendolo così vibrante e iconico allo stesso tempo. Betz (Polonia, 1987), in questa mostra, espone tre grandi tele, esempi perfetti del suo linguaggio incredibile ed enigmatico, in bilico tra iperrealismo e surrealismo. In “Le 3 del mattino”, 120x160 cm, la figura dipinta di spalle è un bambino che indica un luogo buio, una casa di legno. È un territorio onirico che nasconde sottili inquietudini, concetti che sembrano cadere in altre dimensioni o icone dei videogiochi, come Pac-Man, che emergono dall'ombra del letto.
Nelle altre due tele di formati ancora più grandi, “The End”, 160x160 cm, e “Dietro il recinto”, 150x180, lo sguardo femminile è l’elemento primordiale, essendo in primo piano e orientato verso lo spettatore oppure in alto puntato, in una sorta di ascensione spirituale. I giochi di luci e ombre, nonché il sapiente controllo della composizione, sono esaltati da sfondi surreali, che sembrano quasi appartamenti scenografici di effetto grafico e decorativo, ma sempre capaci di rafforzare la tensione e l'energia del dipinto. scene. Infine, Gonzalo Borondo (Spagna, 1989) sorprende lo spettatore con un'installazione composta da quattro sculture, ciascuna delle quali è costituita da una serie di lastre di plexiglas, raschiate e dipinte dall'artista. Le luci provenienti dai LED interni rendono “vivi” i diversi soggetti, che vengono assemblati visivamente e rappresentano i quattro temperamenti umani: collerico, flemmatico, sanguigno e malinconico. Il dinamismo di queste figure sembra così essere tridimensionale, grazie all'incredibile tecnica di questo grande artista, geniale autore di installazioni poetiche.
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