Un'opera incandescente, potentemente orchestrata, vitalista e dionisiaca!
Scopri le opere del giovane artista iraniano outsider 34enne Mohammad Ariyaei nella sua prima mostra personale in Francia "Iranian Awakening Lodge" attraverso una selezione di 40 dipinti inediti in acrilico su carta e su tela.
Mohammad Hossein Ariyaei è nato nel 1987 a Isfahan, in Iran.
È cresciuto con la nonna che praticava il sufismo e il misticismo attraverso la scrittura di preghiere, il dialogo con mondi paralleli e l'esorcismo. Gli racconta tante storie che popoleranno la sua fantasia e costituiranno la fonte della sua ispirazione.
Nel 2013 inizia a dipingere su consiglio di un illustratore di libri per bambini. Autodidatta, non ha mai smesso di dipingere.
La mostra “Iranian Awakening Lodge” è un inno all’energia vitale e alla voglia di vivere. Una testimonianza anche della cultura di cui l'artista è custode attraverso le donne del suo lignaggio; la sua bis, bisnonna faceva parte di questa loggia 100 anni fa in Iran e ha trasmesso la sua conoscenza del sufismo e del misticismo alle sue figlie, di generazione in generazione fino ad oggi. È quindi il primo uomo della famiglia a possedere questa conoscenza e a rivelarla implicitamente nel cuore della sua pittura.
Le opere di Mohammad Ariyaei sono incandescenti. Al centro di una figurazione disinibita, divertente e folle, si trova al crocevia tra Oriente e Occidente. Mescola poesia e letteratura persiana, così come esseri umani e animali, e convoca personalmente filosofi e poeti persiani come Saadi, Roudaki, Ferdowsi, Khaghani, Hafez e i mistici Shams allo stesso tavolo, al di là del tempo e dello spazio, come a voler riconciliare lo spirito della creazione e farsi sostenere e consigliare dai suoi illustri predecessori.
La superficie dell'opera è ritmata, satura di segni e ribollente di rimandi tra culture e arti visive, poetiche, letterarie e musicali. La composizione verticale di alcune opere ricorda le stampe giapponesi e in particolare il teatro giapponese popolato da personaggi divertenti, scandalosi e tragici. Mohammad Ariyaei ci regala un'arte fragorosa e frenetica sia nella grafica che mescola testo e immagine, sia nel colore energico, intenso, fresco e luminoso. L'emozione, infatti, nasce dal colore puro, cantando attraverso i rossi, i blu, i gialli e gli arancioni applicati con libertà e disinvoltura. La libertà del gesto si percepisce nei lineamenti morbidi e sciolti e nei capelli selvaggi dei personaggi. Scritte arabe compaiono ovunque e contribuiscono alla composizione grafica complessiva. L'opera di Mohammad Ariyaei è una partitura vivente composta da una farandola di colori esuberanti, forme e segni abilmente orchestrati. L'opera è organicamente viva, rumorosa, come illuminata dall'interno dal colore.
Quest'arte estroversa presenta un caos potentemente controllato, sull'orlo dell'esplosione, proprio come il suo creatore, un essere allo stesso tempo gioviale, lucido e serio riguardo alla storia del suo paese. Come un grido di sopravvivenza, descrive i drammi della storia umana, le sue domande, i suoi vagabondaggi, la sua assurdità e la sua impotenza come osservatore dei suoi contemporanei. Questa feroce osservazione è tuttavia venata di risate e leggerezza per invitare meglio lo spettatore a ripensare il mondo e a guardare con distacco l'amore, il desiderio, il tradimento, la guerra e l'ingiustizia degli uomini.
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