Arxlee

Illustratore geniale, Li Chaoxiong (Arxlee) crea universi poetici in cui si evolvono eroi gentili e sognanti, alla ricerca infinita del senso della vita. Li Chaoxiong, che firma le sue opere con lo pseudonimo “ARXLEE”, è un artista cinese nato nel 1978 a Zhongshan, nella provincia di Canton. Dalla fine degli anni Novanta presenta le sue prime opere in mostre collettive a Canton, Pechino e in Giappone (5a Mostra Internazionale d'Arte delle Accademie, 1997). Si iscrive poi all'Accademia di Belle Arti di Guangzhou dove si diploma nel 2002. Li Chaoxiong è autore di due graphic novel particolarmente poetiche e introspettive: “Bilibi” dei primi anni 2000 e “Buda – Pest” del 2010 che è il oggetto di un'edizione in tre lingue e di una mostra alla Galerie Loft. Immerso fin dall'infanzia nel mondo dei supereroi, dei cartoni animati e dell'illustrazione, Li Chaoxiong sviluppa il suo stile in diverse discipline artistiche come pittura, illustrazione, design, scultura e fotografia. Padroneggiando sia i codici della narrazione letteraria che quelli della composizione artistica plastica e digitale, l'artista sviluppa un linguaggio tutto suo, composto da figure e scene singolari che lo rendono un grande rappresentante della giovane generazione cinese. “Sono cresciuto con i fumetti. Resta una delle mie letture preferite. Ho sempre sognato di essere l'eroe di un fumetto. È un universo che si adatta perfettamente alla mia pittura e al mio modo di esprimermi. Mi piace lavorare con la pittura ad olio. Dato che sono un amante dei dettagli e degli spazi chiari, questa tecnica mi si addice perfettamente. Non potrei assolutamente ottenere questi effetti desiderati, tutti a mezzitoni, con un dipinto tutto materico. Sono come un bambino, mi piace che le persone mi spieghino le cose. Se c'è un sentimento che non riesco ad esprimere attraverso la pittura, lo scrivo. Quando inizio una serie, ho solo uno schema in testa. La vera storia arriva attraverso la pittura » Per esprimere al meglio questi sentimenti che lo abitano, Li Chaoxiong impregna le sue creazioni e i suoi personaggi con le sue riflessioni più intime. La sua anima emerge nelle sue opere seguendo il viaggio degli eroi che simboleggiano l'evoluzione della propria personalità. Innanzitutto c'era “Bilibi”, un eroe contemporaneo e urbano, coraggioso e generoso, sorridente e goffo, che girava il mondo e le stelle con spensieratezza. Poi “Buda”, un burattino lunare affetto da amnesia e perdutamente innamorato della sua controparte femminile “Pest”, lei stessa persa dall'altra parte di un mondo in decomposizione. A Buda prevalgono la nostalgia e l'ingenuità, la dolcezza e la contemplazione, di fronte a un mondo in difficoltà dove tutto è da ricostruire. Negli ultimi anni Li Chaoxiong ha affrontato un nuovo progetto. “Bumi”, un piccolo astronauta dolce e sognante, simboleggia l'attaccamento all'infanzia che ci rifiutiamo di perdere. Lavoratore instancabile, viaggiatore di grandi spazi, è più maturo di Bilibi e meno ansioso di Buda. Sembra sapere sempre dove sta andando ma senza avere una meta predestinata. Si lascia trasportare da quello che sembra essere un sogno senza fine. Esplorando l'universo oltre i mondi confinati, Bumi (“Bumi” significa “terra” in sanscrito), come un monaco buddista, avanza sempre in un mondo in continua evoluzione. Con gli occhi chiusi impara a comunicare attraverso i suoi sentimenti, ascoltando il suo cuore e sentendo le cose senza lasciarsi distrarre o corrompere dal suo sguardo. Nelle opere a lui dedicate e che presentiamo oggi, Li Chaoxiong ci offre una metafora della vita come “viaggio” dove la destinazione è meno importante del percorso percorso. Come la serenità che emana da Bumi, l'artista ci invita a contemplare le sue avventure lasciando parlare i nostri cuori.