Biografia
Installando la tela o la carta, sento fortemente la presenza fisica della trama della tela, della sua trama, lino o cotone, o della grana della carta. La mano che l'ha realizzato, la immagino fisicamente. A mia volta tocco i materiali, li guardo, vedo la presa dei materiali o delle vernici sulle loro superfici, gli incroci e le sovrapposizioni che avverranno, l'effetto delle colate o dei graffi della matita. Mi sono familiari.
Sperimento l'impatto che avranno i flussi, le masse depositate con un coltello o altri strumenti o oggetti, le consistenze miste, anche gli odori. PRENDO IN PRESTITO, sono un erede, INVENTO, creo nuove forme. Dipingo, incollo, graffio, trasformo. Le mie “impronte” sono lì in attesa di unirsi con altre, con metalli, con tessuti, con molteplici supporti. E MI LASCIÒ SORPRENDERE. Per questo mi piace lavorare in serie. L'opera nasce da una scoperta, da qualcosa di nuovo, si presenta come una “variante” e poi apre il campo delle possibilità. L'universo è enorme ed effimero, di fatto e per natura. Diventerà qualcos'altro il giorno dopo...