Arno Lanzi

Non ho alcuna teoria particolare riguardo alla pittura. Per me è soprattutto un piacere, un piacere per gli occhi e per la mente. La mia pittura è sia istintiva che riflessiva. Molteplici esperienze hanno talvolta modificato la mia visione delle cose ma immagino che il mio background sia stabile, perché la formazione acquisita mi sembra indelebile.

Qualcuno recentemente mi ha detto che il mio dipinto gli ricordava le vetrate. Ero sensibile a questa osservazione. Pensare di fare una cosa e farne un’altra è un piacevole paradosso. Mi rendo conto che non sono il giudice di quello che faccio (lo faccio e basta).

Un lottatore, una bottiglia sono per me pretesti per dipingere.

Lo sfondo comune è spesso grigio (tratteggiato o meno). Questo valore neutro, che probabilmente ha preso spunto dall'incisione che praticavo da molto tempo, mi permette di tradurre l'immagine in completa libertà. Questa immagine non trasmette alcun messaggio, non ha altra pretesa se non quella di esprimere sentimenti fugaci o ricorrenti. Nessun messaggio quindi, ma forma, materia.

Il mio stile di vita è guardare molto, sempre, e mettere in discussione il senso del mio lavoro, pensando che il meglio è, siamo ottimisti, quello che si farà domani.

Arno Lanzi è anche scenografo teatrale.