Clément Verdière

Clément Verdière è nato nel 1990 a Marsiglia.

Molto presto si è affermata la sua passione per l'arte. A scuola, poco attento perché già nel suo mondo creativo, si immerge nel disegno per poi sperimentare diversi percorsi. Il suo viaggio è costellato di prove che lasceranno alcune ferite, ma i suoi sogni non lo abbandonano. Le sue cicatrici lo aiuteranno a fare il grande passo e tornare al suo primo amore, il disegno, prima di dedicarsi finalmente alla pittura.

Autodidatta, Clément Verdière trascorre ore lavorando, ricercando, esplorando. Come uno sbocco, la pittura poi si impone e cresce con lui fino a diventare sua compagna, a volte rassicurante, a volte mostruosa. Nel 2015, il suo incontro con Patrick Hugues e Skunkdog è stato un vero e proprio stimolo. Inizia il suo lavoro in officina. Attraverso il contatto con altri artisti, affinerà il suo sguardo e troverà la sua identità.

È attraverso l'immagine femminile che l'artista si esprime, la donna che incarna per lui la relazione con l'altro, o forse con se stesso. . Egli insiste nell'immergersi sempre più a fondo nell'argomento per farne emergere l'essenziale. Vuole dipingere gli esseri umani in tutta la loro complessità. Composta da bianco e nero, ombre e luce, la sua pittura è ricca di emozioni. Le sue cicatrici riaffiorano in ogni pennellata. Volti e corpi sono segnati dalla vita. Deformato dal flusso dell'acqua, chiuso dietro una parete di vetro, l'artista non esita a spingere i suoi soggetti a riprendere fiato.

La sua pratica è sempre più meticolosa. Ogni giorno stende tre fogli di carta bianchi che usa come tavolozza, alla ricerca delle sfumature giuste per ciascuna delle sue opere. L'iperrealismo gli permette di entrare nella tela, di andare sempre oltre. E per nutrire questo mostro che lo abita. La pittura di Clément Verdière domina lo spettatore, trattiene lo sguardo e si distingue per la sua precisione.