Renato Manzoni

L'opera sviluppata da Renato Manzoni (1945) è il frutto simbiotico della sua formazione tecnica nell'architettura, nel disegno industriale e nella grafica, oltre che nell'umanesimo, in ambiti come la teologia e la metapsichica.

La sua incursione da autodidatta nella scultura inizia molto presto con il padre, prosegue poi negli studi di diversi artisti fino a raggiungere l'Atelier Saint Luc di Parigi, dove si specializza nell'iconografia tradizionale bizantina. La carriera pubblica di Manzoni inizia a Barcellona (Spagna) nel mondo dell'arte concettuale, astratta e simbolista degli anni '70 del secolo scorso. Nel pieno dell’informalismo materico e dell’op-art, Renato Manzoni era già una figura molto attiva negli ambienti artistici d’avanguardia catalani. I critici dell'epoca lo descrissero come un artista multidisciplinare, che integra scultura, pittura e architettura. E aggiungevano "sculture architettoniche bellissime, non solo per la purezza della costruzione geometrica, ma anche per la luce".

La critica gli ha assegnato il premio Signal-70. Impegnato nella diffusione dell'arte, Manzoni è stato direttore di una galleria d'arte d'avanguardia a Barcellona, critico e saggista presso Editorial Dopesa e Grupo Mundo, curatore degli Incontri d'Arte Moderna nella Metropolitana del Comune di Barcellona e curatore per la Spagna del Prix Italia 2000 della Fondazione Bombelli di Napoli. Alla fine degli anni Ottanta le sue opere perdono volume fisico e materiale per acquisirlo visivamente. Si tratta di dipinti dall'estetica frattale che ricorda modelli matematici, opere inquadrate nel movimento Neo-Geo (Neo-Geometric-Concettualismo).

Contemporaneamente studiò le antiche tecniche artistiche, in particolare la pittura bizantina con uova su tavola, e l'estetica degli affreschi romanici occitano-catalani a calce, da cui emerse l'esecuzione di varie icone e murali. Negli anni '90, con l'avvento e la diffusione del computer, Manzoni inizia ad utilizzare i computer per scopi professionali nel campo dell'architettura e del design. Anche il suo lavoro artistico si inserisce nel mondo digitale, pur preservando sia il suo carattere pittorico che il suo disegno architettonico, anche la sua proposta concettuale.