
Galerie Thomas Bernard
Masterpieces 2
Da 7 settembre 2019 al 2 ottobre 2019
Ogni intenzione pittorica di Franck Eon procede in due fasi: una decostruzione analitica di un corpus di immagini spesso legate alla storia dell'arte o estratte da un banco di cliché popolari; quindi un aggiustamento per frammenti di questi vari elementi.
Questo uso delle citazioni è identificabile per lo spettatore a vari livelli. Può essere totale e immediato, quasi parodia (SP Series, Derrick, Podiums), parziale e in questo caso i prestiti sono frammentati, o addirittura plurale e lì la comprensione è condizionata dall'assemblaggio.
< p>Questo atteggiamento consente dolorosamente una coerenza formale poiché il denominatore comune in ciascuno di questi “quadri” è proprio questo processo, allontanandosi dall’idea della lavorazione originaria. Una volta stabilita nella sua programmazione, la pittura di Franck Eon è apparentemente solo la sintesi di una riflessione preparatoria. La materialità stessa dell'oggetto dipinto è quindi solo una questione di scelta: alcune opere trovano il loro spazio espressivo nella cornice e nella tela, altri progetti sono capaci di evacuare il medium atteso e prendere la forma di video, stampe digitali (e in in questi casi il principio dell'assemblaggio è comprensibile), anche i collage (lì il procedimento è letterale).La forma di questa pratica, separata dal gesto, pone l'autore a distanza. Questa emarginazione si riscontra in alcuni dipinti murali, dove le serie di dipinti svaniscono impercettibilmente, fondendosi con lo sfondo dei binari del quadro come un'evanescenza. I “quadri drogati”, utilizzando come principio costitutivo un sistema combinatorio, pongono questa stessa distanza, tenendo a bada la presenza dell'autore. Per Franck Eon dipingere significa quindi allestire uno schermo, una superficie di proiezione capace di offrire nuove immagini senza ricercare a tutti i costi l'originalità.
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