Taha Sabie
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Taha Sabie

Iraq • 1947

Biografia

Taha Sabie è un'artista irachena che vive a Marrakech. Lasciò la sua città natale, Baghdad, all'inizio degli anni '70, per non tornare mai più. Prima della sua partenza, Taha Sabie aveva nutrito il suo sguardo con un flusso prodigioso di segni, simboli e grandiose costruzioni architettoniche. È così che, durante la sua infanzia, si sono impressi nella sua memoria visiva una serie di elementi che non hanno mai smesso di accompagnarlo nei suoi vagabondaggi. A questi elementi e simboli si aggiungono movimenti artistici e scuole che ha potuto incontrare e osservare nelle mostre di arti plastiche in Iraq, dove il movimento plastico era fiorente durante gli anni '60, considerati in molte zone un'età dell'oro in Iraq. Quando finalmente si stabilì nella città di Marrakech negli anni '70, se ne innamorò fin dalla sua prima visita fino al punto di stabilirsi lì. Vi arrivò di notte – l'incantevole notte di Marrakech – e l'esule si sentì irresistibilmente attratto mentre si dirigeva verso la piazza Jamaâ Al Fna, illuminata da mille luci e in cui si confondono suoni meravigliosi. Taha continua la sua scoperta della città e della sua architettura, dei suoi edifici e dei suoi souk: Marrakech gli si offre come una mostra d'arte a cielo aperto, e lì ritrova ciò da cui aveva dovuto separarsi lasciando Baghdad: i palmeti, l'architettura tradizionale, folle, la raffinatezza degli ornamenti, dei palazzi, dei riad e dei tappeti. Questa ricchezza simbolica ha fatto sì che Taha Sabie non si limitasse, nei suoi dipinti, ad uno stile determinato e unico. È, al contrario, animato dal desiderio di cogliere tutti gli stili; e se vogliamo attribuirgli uno stile artistico, dovrà essere il “non stile”, che è libertà assoluta e ricerca di questo sconosciuto a cui cerca di raggiungere. Taha Sabie stabilisce interconnessioni visive con scuole artistiche ben definite e conosciute, e la sua passione plastica inclina verso Paul Klee, Picasso e Mirò. Tutte queste direzioni si fondono per apparire, nei dipinti di Taha Sabie, segnati dal sigillo della sua personalità che è allo stesso tempo tesa e intrisa di una calma simile a quella che precede la tempesta. Questa libertà verso cui tende Taha Sabie gli ha permesso di diversificare i suoi media: dipinge su vecchie porte e incide su legno. Questi elementi incontrano una passione di Taha Sabie, che ripete spesso ciò che dice Picasso, sapendo che non ha mai smesso di dipingere per raggiungere il disegno dei bambini, vale a dire l'innocenza e l'assoluta sincerità dell'arte. Secondo questa profonda convinzione, si dedica pienamente al suo lavoro a favore dei bambini abbandonati a Mado a Tamansourt, così come ai bambini mongoli del centro Al-Malaïka a Marrakech, ai quali insegna disegno e con i quali disegna.
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