

Biografia
Nato nel 1964 in Inghilterra, Marc Quinn è un artista contemporaneo britannico.
Laureato nel 1985 in Storia e Storia dell'Arte presso l'Università di Cambridge, diventa successivamente artista. È stato il primo artista ad essere rappresentato dalla galleria Jay Jopling negli anni '90. La sua prima mostra ha avuto luogo nella stessa galleria nel 1991. Nel 2004 ha vinto il Prix du Fourth Plinth di Trafalgar Square.
Nel 2012 è stato selezionato per creare una scultura monumentale per i Giochi Paralimpici. Per l'occasione ha creato "Breath", una scultura che rappresenta Alison Lapper (1965), un'artista britannica. In occasione della 55a Biennale di Venezia, nel 2013, ha tenuto una mostra personale presso la Fondazione Giorgio Cini.
Dal 1999, Quinn è nota per la sua arte sperimentale. Appassionato di scienza, crea nel 1991 “self”, un'opera che rappresenta il suo stesso volto. Quest'opera è stata creata con il sangue congelato dell'artista, che illustra i suoi esperimenti scientifici e il suo approccio artistico.
Lavora su tutti i tipi di media e pratica numerose tecniche come la pittura, la scultura e persino le installazioni. Quinn esplora cosa significa per lui essere umano nel mondo attuale. Attraverso tutte le sue opere studia e illustra le relazioni tra l'uomo e tutto ciò che lo circonda, la natura, gli individui, il rapporto dell'uomo con il proprio corpo e persino i media. Con le sue opere rappresenta la storia sociale. Il suo approccio è sociale, scientifico e artistico.
Nel 2001, ha creato “DNA Portrait of Sir John Sulston”, un'opera raffigurante una colonia di batteri. Ha anche prodotto le opere “Evolution” (2005), “Planet” (2008) e “Breath” (2012). Questi ultimi sono meno scientifici e illustrano il rapporto dell'uomo con il suo corpo e il mondo che lo circonda. Quinn sta sviluppando una serie chiamata “Chaos Paintings” che illustra la sua visione della creazione del mondo e della teoria del Big Bang. Ha anche creato la serie “Antropocene”, una serie di dipinti raffiguranti eclissi.
Quinn utilizza e sperimenta materiali organici e biodegradabili nelle sue opere. Utilizza, ad esempio, sacchi della spazzatura (“The Raft Paintings”, 2017), carne animale (“Flesh Paintings”, 2011) o addirittura batteri, DNA e ossa umane (“To be or not to be”, 2008). L'artista combina così la riflessione sull'approccio al corpo umano con gli esperimenti scientifici.
Quinn produce regolarmente mostre. Nel 2019 ha creato la mostra “History and Chaos” presso la Goss Michael Foundation di Dallas. Inoltre, lo stesso anno ha creato la mostra “Under the skin”, quest'ultima ha avuto luogo a Pechino presso l'Accademia Centrale di Belle Arti della Cina.