La Galerie Openspace è lieta di annunciare Build From Memory, la terza mostra personale parigina dell'artista americana Augustine Kofie, il cui lavoro rappresenta in Francia dal 2013.
Il titolo scelto per questa mostra, che presenta una nuovissima serie di opere prodotte nel 2016-2017 (dipinti su tela e dipinti e collage su legno), si riferisce alla nostra facoltà, unicamente umana, di acquisire conoscenza e poi applicarla al mondo materiale. . L'essere umano è definito dalla sua capacità di manipolare l'ambiente e di registrarsi nel tempo. In un certo senso, attingendo dalla nostra memoria un insieme di frammenti parzialmente modificati e alterati (i nostri ricordi e le nostre esperienze) per creare cose nuove, costruiamo il futuro attraverso le nostre azioni presenti e a partire dal passato. Alcune cose si dimenticano, altre si acquisiscono.
Augustine Kofie continua a esplorare e approfondire i diversi processi di creazione di nuovi spazi all'interno del suo lavoro, ponendo un nuovo problema con ogni nuova serie di lavori. La mostra Build From Memory è nata dalla domanda dell'artista su come creare movimento dinamico da una base statica (orizzontale/verticale). La risposta a questo problema è stata data dall'utilizzo di diagonali che creano una rottura, e di linee prospettiche che permettono di creare un volume, una proiezione, un'immersione o un effetto di profondità nel sistema orizzontale-verticale. Sono queste rotture che l'artista “costruisce dalla memoria” e che sono all'origine del titolo “Build From Memory”, perché sono direttamente ispirate alle tecniche di lettering 3D come la pittura segnaletica o i graffiti. “Il 3D nasce da una prospettiva immaginaria, da molteplici prospettive e molteplici ricordi. »
Questa composizione classica e il processo di rappresentazione formale informano sia i collage che i dipinti dell’artista. “Il collage è il laboratorio della mia tecnica costruttivista. È una fase di scoperta, recupero e preparazione: mosaico, collage e trasformazione dei materiali. Mi spingo il più lontano possibile nel costruire le mie tele, utilizzando la materia come colore, e la pittura solo per accentuare ciò che è già lì. » Ogni frammento è un sopravvissuto al processo di distruzione del tempo. Ciascuno contiene un ricordo e rappresenta una porta di accesso ad un momento specifico. Ogni lettera, elemento grafico o colore è un indizio di memoria. Come spesso accade, i dipinti di Augustine Kofie nascono inizialmente sotto forma di schizzi, ma questi non vengono proiettati o riprodotti sulla tela. La posizione degli elementi, la scala, la relazione tra forme, spazi negativi e positivi: tutto cambia con il mezzo. La memoria muscolare entra di nuovo in gioco, non più attraverso l'esperienza accumulata in diversi anni di lettering, ma piuttosto attraverso la pratica di grandi pareti dipinte negli spazi pubblici.
“Oggi allento un po' la mia pratica su tela”, spiega l'artista, “dipingo come se fosse un muro. Coinvolgo il mio corpo nel ritmo del concepimento; Creo i miei quadri velocemente, utilizzando gesti ripetitivi, utilizzando una tecnica pittorica che mi viene dalla strada, che conferisce loro una dinamica più flessibile e vivace. Poi lavoro sui dettagli, utilizzando strumenti sempre più fini; si va dalla vernice applicata con un piccolo rullo, alle linee larghe con uno spruzzo, attraverso pennellate larghe e spruzzatura, poi rifinisco e specifico con un pennello molto fine. È questo rapporto tra libertà di movimento e controllo che mi ha sempre interessato. »
Nato nel 1973 a Los Angeles, Augustine Kofie ha scoperto i graffiti alla fine degli anni '80, immerso nella cultura skate che lo circondava. Ispirandosi alla forma e alla struttura delle lettere, Agostino Kofie le doma, le decostruisce e poi le ricostruisce, con una vera padronanza tecnica della spazialità. Lavorando in una galleria dal 2002, la sua mostra del 2009, Vintage Futurism (Zero1 Gallery, Los Angeles) segna un passo decisivo nella sua carriera, ponendo le basi per tutto il suo lavoro attuale.
Nelle sue opere si può vedere un'impareggiabile maestria di scala e movimento, tutte in linee e forme strutturate, mentre il vintage si intromette nel suo universo; dalle illustrazioni di riviste degli anni '60 che utilizza per i suoi collage, ai materiali di riciclo che utilizza come supporto, attraverso la scelta dei colori. Augustine Kofie collabora con diverse gallerie americane a New York e Detroit, ed è rappresentata in Francia dalla galleria Openspace dal 2013 e dal ciclo di mostre da lei organizzato sul Graffuturismo. Augustine Kofie è infatti considerato oggi come uno dei più importanti rappresentanti di questo movimento globale e rinnova in questo modo l'approccio alla pittura astratta contemporanea.
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