Jason Dassault

L'arte più incisiva al mondo nasce dall'espressione di una lotta interiore. Jason Dussault ha sfruttato il potere di questa comprensione e ha incanalato questa energia attraverso un'iconografia nostalgica. Da una rabbia artistica che vive al di sotto della sua percezione, Jason crea un omaggio a uno dei medium più primitivi e tuttavia interconnessi della storia dell'arte: il mosaico.

Combinando piastrelle, vernice, stucco, resina e porcellana d'epoca, Jason ha reinventato un'arte antica di 4000 anni, che ha prodotto capolavori, e l'ha fatta sua. Vero e proprio lavoro d'amore, i pezzi di Jason vengono creati in un processo che dura dalle due alle quattro settimane e che lui stesso gestisce in autonomia, senza assistenti o stagisti. La sua dedizione, la sua curiosità e i suoi sacrifici culminarono nell'umiltà, il vero segno distintivo di un artista. Il mix di creatività e filosofia ha fatto guadagnare a Jason un posto nella Galleria Hoerle-Guggenheim, dove le sue opere sono attualmente esposte accanto a quelle di celebri innovatori come Picasso, Dalì, Warhol e il rinomato street artist Retna.

Man mano che acquisiamo esperienza, il mondo diventa meno misterioso, poiché abbiamo sempre più visioni dietro il velo. Jason ha ricreato soggetti del suo passato per far rivivere la magia, l'entusiasmo e la speranza che hanno alimentato la sua giovinezza. Il culmine del simbolismo e della materia prima trasforma le opere di Jason da oggetti monodimensionali in opere che risuonano in noi a livello viscerale.

Dopo aver trascorso oltre un decennio nel settore finanziario, Jason ha ripreso a coltivare la sua passione per l'arte mentre viveva nella storica Repubblica di Malta. Ora divide il suo tempo tra New York e la sua città natale, Vancouver: la prima offre una varietà e una vivacità senza pari, l'altra è un luogo di meraviglie e bellezza naturale, creando un perfetto equilibrio di influenze da cui attingere. Una risorsa dicotomizzata di energia che consente a Jason di mostrarci gli strati del mondo attraverso l'ambito della nostra giovinezza. Applicato a un mezzo che ci costringe a comprendere la nostra vera fragilità, il lavoro a mosaico di Jason diventa un'immagine speculare della vita stessa.