Sylvie Derely

“Originaria di Lille, Sylvie Derely ha iniziato a dipingere nel 1977. Autodidatta, si è formata alla Scuola di Belle Arti di Reims. All'inizio degli anni '80 si divide tra acquerelli e commissioni per disegni tessili. La sua attrazione per gli orizzonti ampi, i ricordi di un'infanzia al nord, la rendono pittrice di affreschi. Le grandi case parigine fanno appello al suo talento, Guerlain, Renault e Rochas che gli chiedono di decorare le loro facciate con teloni dipinti. (…) Vive dal 1993 nella regione di Lione, si dedica interamente alla scultura, traendo ispirazione dai suoi numerosi viaggi e dalla vita delle persone che la circondano. Sylvie Derely esprime una grande sensibilità nella sua arte, molto femminile, mai aggressiva e sempre toccante. Il movimento che emana lo rende quasi vivo. “Le sculture di Sylvie Derely hanno le curve armoniose e morbide del paesaggio che vediamo dal suo laboratorio, di fronte alle colline di Lione. Ragazze giovani o mamme, in minigonna, con la pancia piatta o rotonda nella primavera della vita, quando stiamo per regalarla. Hanno tutti grandi braccia per abbracciarsi e hanno le gambe lunghe di chi viaggia per il mondo a grandi passi. (…) Sylvie Derely rivolge uno sguardo tenero alla famiglia: coppie in armonia che immaginiamo siano troppo recenti, forse, per essere danneggiate dai colpi quotidiani del temperino ma che tuttavia sembrano conservare la complicità dei primi momenti. Potrebbe essere che Sylvie Derely, non riuscendo a scolpire i volti, stia cercando di nasconderci le sue paure, i suoi difetti, le sue debolezze? Il collo rigido di queste giovani ragazze, di queste donne, dimostra la moderazione, l'orgoglio dell'artista di fronte al mondo, di fronte alle avversità. Allora, in questo inno alla vita che Sylvie DERELY ci offre, non c'è un modo di trattenere, a nostra volta, il nostro sgomento per salutare con lei la felicità messa alla nostra portata e immergerci in essa? »