Takahiro Kudo

Takahiro Kudo è originario di Osaka, in Giappone. Ha ricevuto un'educazione rigorosa e convenzionale che descrive come standardizzata. Quest’ultimo influenzerà molto le sue scelte future. Dopo aver conseguito una laurea e un master presso l'Università di Kanazawa, è passato al campo medico in ortopedia. Cercò poi di migliorare la sua tecnica e la sua precisione e solo successivamente sviluppò il progetto della pelle artificiale.  

Nel 2010, dopo aver conseguito un master presso il College of Arts di Kanazawa, si trasferisce in Belgio per conseguire un secondo master presso K.A.S.K dove inizia nuovi progetti. In sintonia con la sua formazione conservatrice e standardizzata, l'artista pone l'analisi del mondo e la nozione di restrizione al centro del suo lavoro.

Cerca quindi di studiare l'interazione tra corpo e pensiero, nonché la forma di restrizione che si stabilisce tra questi ultimi. Egli utilizza infatti la metafora dell'uccello intrappolato nella sua gabbia per definire il corpo umano che fissa i limiti dell'essere.  

“Siamo come uccelli in gabbia. La gabbia si chiama corpo. Potrei specificare che questa gabbia è un cervello, dotato di organi di senso. Poiché l'attività mentale di ognuno è generata da questa gabbia vivente, nessuno può oltrepassare questo limite.”

È su questa affermazione che si basa il suo lavoro. La nozione di restrizione sembra essere il filo conduttore del suo processo produttivo. L'artista utilizza sia meccanismi artificiali che fenomeni naturali per creare le sue opere.

È con questo in mente che l'artista ha sviluppato il suo progetto di pelle artificiale, utilizzando poi la forma come restrizione all'esperienza della pelle umana. Gioca anche con i fattori ambientali, come l'elettricità o l'umidità, per privare le cose della loro sostanza, del loro utilizzo primario, e trasformarle in materiali semplici. Cerca di offrire allo spettatore una nuova visione delle cose, degli oggetti, per permettergli di percepire lo spazio circostante con un occhio nuovo. Cerca di raggiungere una forma di sostenibilità poetica.

Ha esposto principalmente in Belgio ma anche nei Paesi Bassi, in Giappone e in Francia.