

Biografia
Ieva Trinkūnaitė (nata nel 1997) è un'artista che rappresenta la generazione più giovane. Dopo aver completato i suoi studi di arti grafiche presso l'Accademia delle arti di Vilnius nel 2020, ha lavorato con tecniche di stampa rotocalco, realizzando disegni e dipinti a tecnica mista. Dal 2018, Ieva ha partecipato attivamente a mostre collettive in Lituania e all'estero e ha anche organizzato mostre personali in Lituania e Corea del Sud. Le sue opere hanno trovato posto nelle collezioni della Lewben Art Foundation, della Sun Blanket Foundation, del China Printing Museum, nonché in collezioni private.
Al centro dell'immaginario artistico di Trinkūnaitė c'è il mondo della natura. I suoi fogli di grande formato raffigurano vasti paesaggi ornati da formazioni rocciose ultraterrene, vasti crateri con laghi, palme lussureggianti che proiettano ombre rinfrescanti, arbusti spinosi della steppa che frusciano nel vento, fiori che sbocciano e scorci occasionali di paesaggi urbani. All'interno di questi paesaggi, gli animali occupano un posto centrale e spesso diventano i protagonisti delle sue storie. Cani, leoni, primati e varie specie di uccelli passeggiano, si rilassano o interagiscono silenziosamente tra loro, il loro sguardo attento si connette con lo spettatore. L'artista raffigura meticolosamente e con precisione i dettagli intricati di piante e animali, descrivendone la morfologia, evidenziandone le trame superficiali e, talvolta, esagerandole per elevarle in primo piano nel suo lavoro, mentre avvolge le sue narrazioni in foglie vorticose, pelliccia, piume, e capelli. Il suo metodo di lavoro consiste nell'applicare e strofinare i materiali con le dita sulla superficie delle foglie, rafforzando così l'impressione di tattilità.
Nelle sue opere compaiono figure umane sporadiche, quasi fossero personaggi secondari. Tuttavia, la presenza dell’uomo è costantemente avvertita, osservando i processi naturali e i rituali animali piuttosto che partecipando attivamente ad essi. Ancora più spesso, il mondo umano si intromette nell'arte di Trinkūnaitė attraverso scorci di paesaggi urbani, immagini di oggetti domestici, ornamenti di manufatti, appunti di scrittura e simboli, nonché immagini appropriate dall'arte e dalla cultura visiva di massa. Le sue composizioni intrecciano ricordi, preoccupazioni geopolitiche, ambientali e di attualità contemporanea e visioni fantasmagoriche del futuro, ricostituendo un mosaico di frammenti. Queste intersezioni tra cultura e natura sollevano domande pertinenti sulla relazione tra gli esseri umani e il mondo naturale, in particolare nel contesto del dibattito in corso sull’Antropocene. L'arte di Trinkūnaitė ci sfida a fare introspezione e valutare la nostra impronta sulla Terra, ad adottare una visione empatica verso il nostro ambiente e a riconoscere la nostra interconnessione con tutti gli esseri viventi. Il viaggio dell'artista si allontana dalle prospettive antropocentriche, colonizzatrici ed esotichezzanti verso un punto di vista più empatico, orizzontale ed egualitario. Allora si chiede: e se dovessimo stare zitti? Le risposte plausibili si manifestano in una miriade di scenari immaginari, che vanno dall'idilliaco al distopico, non sempre ottimisti, ma eternamente adornati da una bellezza nostalgica e malinconica unica.
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