Nicholas Hughes

Nicholas Hughes è nato a Liverpool nel 1963 e ha studiato fotografia al London College of Communication. Fin da piccolo è stato un appassionato ambientalista. La sua comprensione di come il mondo naturale abbia sofferto a vantaggio del profitto aziendale lo ha portato a raccogliere fondi per un gruppo di difesa ambientale. Allo stesso tempo, Hughes è diventato sempre più consapevole della fragilità e della preziosità della natura e ha iniziato a studiare i paesaggi che lo circondavano. Ispirato da scrittori riflessivi e socialmente consapevoli come Thoreau e Seamus Heaney, e profondamente influenzato dagli effetti del disastro di Chernobyl sul vicino Galles del Nord, Hughes si è dedicato al compito di affrontare il rapporto sempre più problematico dell'umanità con la natura, evitando al contempo le insidie della documentazione polemica e di attualità in un mondo già supersaturo di immagini di distruzione e decadenza. Il lavoro di Hughes esprime sia temi romantici universali che una sensibilità ambientale contemporanea. Le sue preoccupazioni risiedono nello spazio tra il mondo in cui vivono le persone e il mondo che la natura rivendica ancora come proprio, così come in una resurrezione del senso umano di meraviglia di fronte alla natura. Martin Barnes, curatore senior del Victoria and Albert Museum, osserva che la recente serie di Hughes "Aspects of Cosmological Indifference" combina l'etereo con l'ecologico e il terreno con l'epico. Le vaste distanze tra l'uomo e il cosmo sono crollate e, nell'inerzia dello spazio, luce e colore prendono vita, producendo una serie di ritratti celestiali in cui lo stesso cielo mostra ogni volta un volto diverso. "Le immagini sono desolate, quasi tetre, ma sembrano avere una certa calma", ha scritto Sarah Nardi della prima serie di Hughes "Edge". "Sembrano rassicurarci sul fatto che l'esistenza della vita o la sua mancanza sono irrilevanti per l'universo". Le preoccupazioni teoriche di Hughes sono confermate nel suo processo artistico, che sposa l'analogico con il digitale con la stessa destrezza con cui sposa il fisico con l'atmosferico. Le meditazioni di Hughes sulla minaccia della distruzione ecologica rendono omaggio simultaneamente a una serie di capacità e risorse fotografiche in via di estinzione. In ogni stampa ricca e vivida, la luce e il colore che animano la terra e il cielo sembrano diffusi nell'immagine stessa. Il lavoro di Hughes è stato esposto in oltre settanta mostre collettive e personali in tutto il mondo, così come nelle principali fiere d'arte internazionali del mondo a Parigi, Londra, Los Angeles e New York. Le sue fotografie si trovano nelle collezioni del Museum of Fine Arts, Houston, TX; del Gana Art Center, Seoul, Corea del Sud; della Falmouth Art Gallery, Cornovaglia, Inghilterra; e del Victoria and Albert Museum, Londra, Inghilterra, che ha selezionato il suo lavoro per apparire in una mostra itinerante in India nel 2010. Il suo lavoro è stato presentato in numerose riviste e giornali, tra cui Exit Imagen y Cultura -Paisajes Silenciosos, Next Level, Hotshoe International, The Photographer e il British Journal of Photography, ed è stato incluso nella pubblicazione della Harvard University Press Photography and the Art of Chance nel 2015 e nella pubblicazione del 2018 Metamodernism. Historicity, Affect and Depth after Postmodernism. Hughes ha pubblicato il suo primo libro in edizione limitata, "Aspects of Cosmological Indifference", nel 2013, e la sua prima grande monografia intitolata "Nowhere Far" è stata pubblicata da GOST (Londra) nel dicembre 2017 e si trova nelle collezioni di libri della Tate Gallery e della National Art Library del Victoria and Albert Museum (Londra).