

Al centro della pratica di Lutz-Kinoy c'è la performance. Influenzato dalle storie della pratica queer e collaborativa, del teatro e della coreografia, il suo lavoro dal vivo esplora l'interazione del
Biografia
Matthew Lutz-Kinoy (1984, New York) vive e lavora a Parigi.
Abbracciando lo spirito di collaborazione come mezzo per ampliare conoscenze e competenze, l'ampiezza delle tecniche e dei riferimenti utilizzati nella pratica di Matthew Lutz-Kinoy sono il risultato di molte iniziative collaborative. Laddove le sue ceramiche sono influenzate dal lavoro con artisti in Europa e Brasile, i suoi dipinti su larga scala spesso installati come fondali, arazzi, pannelli murali o controsoffitti affermano questioni di piacere, colore, intimità, movimento, come fondamentali. Il lavoro di Lutz-Kinoy esamina una storia di rappresentazione dal rococò all'orientalismo all'espressionismo astratto; sfidando ciò che costituisce l'interno e l'esterno delle arti, il sociale e il sé.
Al centro della pratica di Lutz-Kinoy c'è la performance. Influenzato dalle storie della pratica queer e collaborativa, nonché dal suo background in teatro e coreografia, il suo lavoro dal vivo esplora l'interazione di narrazioni che vengono create e costruite tra individui e spazi sociali.
Le sue mostre personali più recenti includono Filling Station, The Kitchen, New York e Dia, Beacon, (in arrivo nel 2023), Plate is Bed Plate is Sun Plate is Circle Plate is Cycle, Mennour, Parigi (2022), Link Room Project, Cranford Collection, Londra (2022), Soap Bubbles, Art Basel Parcours, Basilea (2022), Manikin, Mendes Wood DM, San Paolo (2022); Grand Entrance, Mendes Wood DM presso Villa Era, Vigliano Biellese (2021); Window to the Clouds, Museum Frieder Burda | Salon Berlin, Berlino (2021); Two Hands on Earth, Mendes Wood DM, Bruxelles (2019); Hudson Bathers, Mendes Wood DM, New York, USA (2019); Sea Spray, Vleeshal, Middelburg (2018); The Meadow, Le Centre d'édition Contemporaine, Ginevra (2018); Giardino meridionale del castello Bellevue, Le Consortium, Digione (2018); Fooding, Galleria Fitzpatrick, Parigi (2018).
Inoltre, il lavoro di Lutz-Kinoy è stato presentato anche in recenti mostre collettive come The Flames – The Age of Ceramic, Musée d'Art Moderne de Paris, Parigi (2021); Geneva Sculpture Biennial, Ginevra (2020); Sharjah Biennial 14: Leaving the Echo Chamber con Isabel Lewis, Sharjah (2019); Eckhaus Latta: Possessed, Whitney Museum of American Art, New York (2018); Welt ohne Außen. Immersive Spaces since the 1960s, Berliner Festspiele, Berlino (2018).
Le sue opere sono presenti nelle collezioni del FRAC Aquitaine, dello SMAK Gent, della Collezione ADN di Bolzano, del Rennie Museum di Vancouver, della Fondazione Aishti di Beirut e della Collezione Syz di Ginevra.
