
Enfant Précoce / Francis Essoua Kalu
Camerun
Ryan Wilks è un artista autodidatta che vive a Kansas City, Missouri. Il loro lavoro esplora le diverse realtà dell'esistenza omosessuale. Creando principalmente utilizzando oli, acquerelli, assemblaggi scultorei e rituali, le loro opere mettono in luce le espressioni queer di spiritualità e sessualità. Le loro opere affrontano e si confrontano con la religione usata come arma ed esplorano nuove modalità di preghiera attraverso mostre visive e partecipative. Sebbene l'iconografia religiosa e archetipica, come quella del Diavolo e di Lilith, si ritrovi nelle figure dei loro dipinti e serva a esprimere ideologie queer e di genere, l'opera in sé non adotta il senso di un rituale religioso ponderato. Piuttosto, l'opera invita l'osservatore a partecipare a un'espressione modernizzata dello spirito.
Attraverso il disegno e la pittura figurativa e narrativa, e attraverso rituali e cerimonie performative comunitarie, Wilks crea un'arte che esplora le diverse realtà dell'esistenza queer. Traendo spunto dall'iconografia religiosa secolare e da storie orali e scritte che documentano l'esperienza queer dall'inizio dei tempi fino alla loro esperienza personale odierna, il lavoro di Wilks si sforza di descrivere le relazioni tra spinta/attrazione, persecuzione/elevazione dell'umanità, sessualità e spiritualità.
L'uso che Wilks fa di materiali e metodi più tradizionali nella pittura e nel disegno è un omaggio intenzionale ai maestri italiani come Caravaggio, Tiziano e Raffaello, ma sono la giocosità delle figure di Matisse e le figure distorte di Schiele ad aver maggiormente influenzato il loro lavoro.
Le rappresentazioni rituali e cerimoniali sono parte integrante dell'arte di Wilks. L'uso di oggetti, trovati o creati artigianalmente, e di ingredienti elementari di base nelle pratiche occulte sono elementi chiave delle loro performance. Attraverso il movimento, la cerimonia, il rituale studiato e adattato, Wilks riesce a coinvolgere il pubblico e a creare momenti di sacro ricordo. Le performance di Wilks vengono create e presentate parallelamente alle loro opere bidimensionali e approfondiscono ulteriormente i concetti esposti nei loro dipinti e disegni.
Attraverso questi metodi di creazione, coinvolgimento ed esposizione della propria arte, Wilks si sforza di esprimere la narrazione personale della propria esperienza queer, quella dei propri coetanei, di coloro che sono scomparsi e, in ultima analisi, affinché le generazioni future possano ricercarla, decodificarla, confrontarla e apprezzarla.
Le opere di Wilks sono state esposte in almeno 20 diverse mostre personali nell'area metropolitana di Kansas City e sono state inoltre oggetto di 18 diverse pubblicazioni riguardanti il suo lavoro. Le residenze artistiche più recenti di Wilks includono il programma Artist in Residence presso il Crossroads Hotel, situato nel cuore del rinomato Crossroads Arts District di Kansas City, a gennaio-febbraio 2020, e il programma Artist in Residence presso Arts KC, a giugno-luglio 2020. Nel 2019, Wilks è stato nominato per "Best Exhibition" nell'evento annuale di fine anno "Best of KC" di Pitch KC per la loro mostra "Hell", originariamente presentata al Leedy-Voulkos Art Center.
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