THIS IS WATER George Alexander - Cristina Rizzi Guelfi Il titolo della mostra è ispirato al discorso dello scrittore americano alla cerimonia di laurea del Kenyon College di Gambier, Ohio, USA. È una dichiarazione di non dare per scontato ciò a cui non prestiamo più attenzione perché ci siamo immersi fin dalla nascita (come i pesci nell'acqua). Cristina e George, gli artisti della quarta bipersonale di Accaventiquattro House Gallery, lavorano entrambi sulla capacità di sviluppare altri modi di pensare alle cose, che possano fornirci una visione diversa da ciò che ci appare banalmente. This is the Water è una mostra in cui il visitatore gioca un ruolo centrale. Le opere invitano l'osservatore a darne un'interpretazione, una lettura personale e intima, sensibile o non sensibile attraverso l'uso della propria immaginazione. La serie delle case da sogno di Cristina Rizzi Guelfi è composta da dittici che raccontano due diverse fotografie e due diverse scene: da un lato la vivida rappresentazione della casa da sogno, una visione armoniosa e quasi perfetta, dall'altro una situazione che richiama mettere in discussione questa certa proiezione. L'apparente contrasto avviene secondo precisi criteri formali come l'uso coerente del colore che viene trasferito dalla perfetta architettura delle case all'abito minimale del protagonista o ad altri elementi che compongono le scene. Si instaura così un dialogo organico tra due elementi apparentemente opposti. Il risultato finale è un sottile equilibrio tra le due parti che contribuisce a dare una struttura certa e incerta allo stesso tempo, come se ogni scena fosse la naturale e improbabile conseguenza dell'altra. I dipinti di George Alexander sono molto intimi ed enigmatici. L'uomo rappresentato e nel quale ci si potrebbe potenzialmente identificare è una persona senza volto e quindi senza espressione decifrabile, nell'unica occasione in cui appare senza, l'uomo è di spalle; il bisonte si trova in contesti impossibili, ma assume pose naturali che fanno apparire possibile l'ambiente in cui è rappresentato e il divano è il nostro rifugio intimo, l'idea della nostra casa, qualcosa di molto personale. In ogni caso questo elemento è in dialogo con il mondo in una forma enigmatica che ne consente una libera interpretazione, non c'è infatti una definizione precisa di ciò che pensavo dell'astronauta o di ciò che accadde al bisonte di una volta che atterrò sul divano della terra. Questa sensazione apparentemente caotica è rafforzata dalla tecnica pittorica, i dipinti hanno parti molto precise ed altre più crude, questo contribuisce a rendere ancora più evidente il dualismo tra situazione definita e indefinita.
Leggi di più