VYTOKY - Parola ucraina che evoca le origini dell'esistenza, del mondo, dell'arte..
Mostra dedicata al fotografo ucraino Pavlo Mazai (al piano superiore scoprirete anche le fotografie di Justin Dingwall, David Blumenkrantz, Yang Wang e Pedro Correa)Pavlo MAZAI (1980 -)
Pavlo Mazai è nato, vive e lavora a Kiev.
Nella sua vita, come nel suo mondo, tutto è fluido e tutto cambia.
Precedentemente era un funzionario della dogana. Ma dopo 13 anni di impeccabile viaggio “doganale”, Pavlo ha scelto la via della creazione. La sua passione per la fotografia è diventata la sua vocazione. Attraversare i confini era nella sua natura. Né i dubbi né l’incertezza lo hanno fermato...
I muri, il rumore, il caos della metropoli non hanno alcuna influenza su Pavlo. La ricerca di una “nuda” verità lo conduce spesso negli spazi non filtrati del mondo moderno. La sincerità delle sue fotografie dimostra l'assenza di superfluità. Le sue foto poetiche, sensibili, ricche di simboli, suscitano sentimenti.
"Immagina: sei un seme di papavero in un infinito. La sua chiamata è solo essere, non influenzare, solo vedere, non cambiare, solo apprezzare. Il dettame della realtà non è la legge".
La sua sete di slancio, di orizzonti, di idee lo tormenta costantemente. Così sono nate le sue serie recenti: “Visages” Asia 2016, “Visages” Francia 2016, “Visages” Ucraina 2017, “Vakas” 2017, “Métrique” 2018, “Pavlo’s Epistle” 2019, “The ellipsis” 2019, “ La chiamata dei senza parole” 2020, “Il rumore del grano” 2021.
Nella vita di Pavlo Mazai, ogni momento è un'eternità.
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