Lishma / לשמה, in ebraico “nel suo nome”, significa lo scopo disinteressato dello studio ebraico. Ma “in nome di chi? » chiedono i Saggi, dello studio stesso o di G…, in ebraico Ha Chem / השם / il Nome, e della sua ingiunzione allo studio?
Ecco, senza voler fare paragoni, potrebbe essere nel nome della Pittura. Questi lavori segnano il ritorno a lavorare con inchiostro e acquerello su carta. La loro geometria è il risultato di un'improvvisazione sulla struttura della serie “Composizioni” (sovrapposizione, seguendo una simmetria circolare, di due piani ortogonali invertiti).
Gesti, archi di cerchio, linee e zone pianeggianti si fanno giorno per giorno, senza pentimenti né correzioni. Disegnano le riserve dei bianchi che le portano, integrano tutte le sorprese, gli insuccessi e gli intoppi lungo il percorso e mostrano il dialogo
Stabilito tra le linee della geometria, il gesto libero e i campi di colore. Lishma: in nome di una pratica pittorica, lontana dalle espressioni del sé, tutta incentrata sui suoi avventi, conservando l'enigma del farsi dell'opera e il silenzio del dipinto.
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