“Anything, Anytime, Anyplace, For No Reason at All, la prima mostra personale di Adam Gunn alla galleria Art Mûr, ci immerge in un mondo allucinatorio e assurdo.
La tecnica pittorica di Gunn è classica: dipinge ad olio su pannelli di legno, la sua tavolozza di colori sembra presa in prestito dalla pittura rococò e utilizza effetti atmosferici la cui tradizione risale ai paesaggi rinascimentali. Ma ciò che viene rappresentato sfida l'immaginazione dello spettatore: l'universo dei suoi dipinti non fa riferimento ad alcun luogo reale.
A volte riconosciamo una pianta, una roccia o un oggetto di uso quotidiano, ma la maggior parte delle forme e dei volumi non evocano nulla di conosciuto. Quando più elementi emergono in questo spazio astratto, sembrano non avere alcuna relazione tra loro. L'artista stesso descrive la sua pratica come pittura figurativa non rappresentativa. Dice che il suo stile “fumettistico” è caratteristico della figurazione inventata.
Gli spazi mentali e lo stile di Gunn ricordano infatti Magritte; così come le sue forme indefinite e organiche possono ricordare quelle di Yves Tanguy. Tuttavia, se è evidente un rapporto tra Gunn e i surrealisti, il suo approccio è nutrito da altre influenze, che menziona nella sua tesi finale (Gunn ha completato quest'anno il suo master alla Concordia University)." Estratto da un testo di Suzanne Viot
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