Unendo presente e passato, l'opera di Solène Ballesta ci parla del femminile in ciò che contiene sia il più effimero che il più imperituro. “Evanidis” (destinato a scomparire in latino), costituisce un anello di congiunzione tra una serie di donne di diversa origine e i loro oggetti preferiti che le caratterizzano come persone. A partire da questo rapporto, sia biografico che intimo, l'artista ordina la composizione e inquadra un'immagine che ritocca per valorizzarla. Questi ritratti trasmettono tutta la bellezza di questo momento fugace. Un momento naturalizzato dalla fotografia che prende in prestito dalla pittura europea le sue riflessioni sulla vanità e sull'impatto visivo.
La foto immortala il soggetto che già non esiste più e cattura, attraverso gli oggetti, i testimoni che rimarranno. A partire da queste due entità Solène elabora un dittico in cui le due parti separate si completano a vicenda. La composizione danza tra il fotogenico e il pittorico, giocando con le epoche artistiche: la sottigliezza grafica crea volutamente confusione. Tutto si converte e si mescola nello stesso spazio dove i drappeggi su più piani ricordano distintamente la storia di un dipinto precedente.
Molto più che riportare in primo piano la natura morta, i dittici di Solène Ballesta riuniscono la nostra eredità e il nostro mondo contemporaneo. Porta nelle sue composizioni una realizzazione attenta e divina, come l'attaccamento e la vicinanza instaurata con ciascuno dei suoi modelli.
Mostre
4 novembre - 24 dicembre 2015
Dal martedì al sabato dalle 14:00 alle 20:00
La microgalleria - 53, rue de la Rochefoucauld 75009 Parigi
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