Philipp Hugues Bonan
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Philipp Hugues Bonan

Francia • 1968

Biografia

“A 17 anni ho realizzato il mio primo ritratto artistico, immortalando l'immenso pittore di nuvole Jean Messagier, pittore di punta degli anni '70 e amico di famiglia. Negli anni successivi ho eseguito ritratti di pittori e scultori, scegliendo sempre meticolosamente gli artisti da fotografare, in base all'amore e all'interesse che nutrivo per il lavoro dei miei futuri "modelli". Negli anni successivi la ritrattistica d'artista è diventata la mia specialità e mi sono fatto conoscere proprio grazie a queste immagini. D'altra parte, a parte i miei ritratti di artisti, e spesso, tra due incontri fotografici, mi piaceva fotografare in parallelo tutto ciò che vedevo in ogni momento e ovunque andassi, tutto ovviamente sempre in bianco e nero e medio formato quadrato 6x6 formato.

Nelle vicissitudini del 1998, Gérard Schlosser, l'eminente artista della figurazione narrativa, mi regalò una Leica Minilux. Questo gesto generoso è stato il suo modo di salutare le fotografie che avevo scattato per lui, nell'ambito di una collaborazione con la prestigiosa casa di moda maschile Smalto. Sebbene i miei primi passi nella fotografia risalgano al 1986-1987, fino ad allora non avevo mai osato avventurarmi nel mondo del colore. Tuttavia, guidato da un impulso inspiegabile, poco dopo aver ricevuto questo gioiellino tecnologico, ho inserito nella macchina fotografica un rullino di pellicola a colori. L'esperienza è stata rivoluzionaria. Il colore, questa nuova tavolozza, mi ha stupito, mi ha affascinato, mi ha soggiogato. Così è nata una serie di foto singolari. I miei soggetti erano vari: oggetti di uso quotidiano, volti, composizioni varie, ma tutti erano immersi in questa nuova dimensione colorata.

Questa Leica a pellicola – la precisione che è importante – era squisitamente discreta. È così che è iniziato il mio interesse per i dettagli urbani, graffiti dai colori vivaci e dalla gestualità espressiva. Questa passione è nata un po' per caso, attratti dall'arte cruda di questi artisti di strada che lasciano il segno sui muri delle città. Era una forma di espressione che trovavo affascinante, quasi magica, e che mi attraeva irresistibilmente. È stato quindi tra il 1999 e il 2000 che mi sono lanciato in questa serie dedicata ai muri dipinti e ai dettagli dei graffiti, serie che ha continuato a crescere nel tempo.

Questa passione mi ha portato, nel 2007, ad una notevole mostra presso la galleria Olivier Nouvellet nel 6° arrondissement di Parigi. Ha scritto un testo elogiativo per il biglietto d'invito Jacques Villeglé, di cui ho spesso chiesto il parere, lui che all'epoca era il mio unico amico artista di strada senza dimenticare Jérôme Mesnager. In seguito a questo evento significativo, ho avuto il privilegio di incontrare molti graffiti e artisti di strada. Da Speedy Graphito a C215, passando per L'Atlas, JonOne, Psychose, Shuck One, Jef Aérosol, Jana et JS, Epsilon Point, l'elenco è lungo e prestigioso. Come si suol dire, non ci si ferma mai all'inizio di un'avventura, soprattutto quando porta tanta gioia e soddisfazione. »

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