
Francia
• 1976
Biografia
Thomas Agrinier è un pittore autodidatta, che si è ispirato alle opere di Francis Bacon e David Lynch. Tra gli artisti attuali, il lavoro di Peter Doig, Chris OFili, George Condo, Cécily Brown, Dana Schutz e Daniel Richter, tra gli altri, lo ha spinto a esplorare ulteriormente nuove strade nella figurazione. La fissità dell’immagine su un dipinto induce a interrogarsi sul “prima” e sul “dopo” della scena esposta. Questa domanda è il prerequisito del suo lavoro sull’ambiguità dei movimenti e delle espressioni fisse, colti nella loro scomposizione, un po’ come una fotografia scattata con un lungo tempo di esposizione. Più precisamente, traspone l'idea di narrazione nei suoi dipinti, ma al di là del suo significato letterale, la vede più simile a G. Bataille, J. Genet o J. L. Godard, che hanno in comune il fatto di condurre il lettore o lo spettatore su percorsi che gli fanno perdere il senso della storia ma che lo avvicinano a una rivelazione sulla condizione umana. In quest'epoca in cui la tecnologia ci consente di creare illusioni pittoriche quasi perfette, la pittura, attraverso la sua relativa lentezza, ci consente di mettere in discussione il flusso di immagini a cui siamo sottoposti. Il suo lavoro consiste innanzitutto nello scegliere fonti documentarie provenienti da film, foto o fumetti, per poi creare scene dalle quali emana una gioia ingenua. Sia le situazioni rappresentate sia le modalità di rappresentazione scelte evocano la percezione del mondo attraverso gli occhi di un bambino.
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