Kasra

Kasra è un sonnambulo. Sia che cammini lungo la costa o vaghi per Parigi, riporta con sé le foto dei suoi vagabondaggi sonnolenti che sembrano emergere dai suoi sogni. Kasra dorme, ma con gli occhi spalancati. Guardate i suoi moli o dighe che scompaiono in lontananza, dove il deserto dell'oceano incontra il deserto cosmico... Non avete le vertigini di fronte agli spazi che il suo obiettivo ci indica? La sagoma di un faro, di un faro, di un faro, di un punto di riferimento fabbricato, a volte ci ricorda a malapena che l'uomo operoso è passato per questo mondo. Perché anche la sua città, Kasra, la vede come una terra vergine e disabitata. Il suo lavoro esplora mondi spopolati. Celebra il vuoto, l'assenza. Ascoltate le sue foto: non un suono... Ascoltate questo silenzio puro, è quello dell'infinito celeste, delle origini e della pace ritrovata.

(Gérard Pussey, Scrittore e giornalista)