
Francia
• 1946
Biografia
Livio è nato in Italia, a Verona nel 1946. Anche se ha trascorso solo pochi anni nel suo nativo Veneto, la sua terra natale ha sempre significato molto per lui. Grande orgoglio e ammirazione per la sua prima terra, dai grandi maestri del Rinascimento alla bella semplicità di quella che considerava la migliore cucina del mondo. Nel 1949 la famiglia Benedetti, Gino e Maria, che riposano non lontano nel cimitero di Myans, Marie la sorella maggiore, Robert il fratellino e Livio si diressero verso la Francia e la Savoia. (...) Dopo qualche anno la famiglia si stabilirà a Myans, dove Gino, il padre, aiutato da Livio e Robert, costruirà la casa di famiglia situata a pochi passi da questa chiesa. Gino era un muratore e questo era un elemento molto importante per Livio. Livio si è sempre definito muratore, prima ancora che scultore. Affermava di far parte di questa famiglia di costruttori. (...) Livio studiò da “tecnico superiore” in edilizia, continuazione del mestiere di muratore, per seguire le orme del padre. Era uno studente modello. Eravamo in pochi a verificarlo... e a riprova basti ricordare il suo tour in Francia riservato ai migliori studenti di ogni dipartimento, che si concluderà all'hotel Matignon. Questo sarà il primo incontro del signor Pierre Dumas, allora segretario di Stato. (...) Dal 1975 Livio apre il suo laboratorio a Chambery, dove trascorre la maggior parte del suo tempo. Aveva deciso che la Scultura sarebbe stata la sua vita, ci ha lavorato come un cane, allora in condizioni incredibili, con i mezzi che erano suoi, rue Basse du Château come teatro, ai piedi del Château des Ducs dove vengono le sue opere da celebrare, come un omaggio alle origini. Lì ha anche stretto molte amicizie, come ha fatto ovunque andasse. Fu solo molto più tardi, nel 1989, che Livio si stabilì alle pendici del Mont Granier ad Apremont, in questo podere acquistato in rovina con la complicità di Robert e Florence, e ricostruito pietra su pietra per diventare il meraviglioso laboratorio che molti [.. .] Sapere. La vita di Livio è stata davvero troppo ricca e troppo generosa per poterla ripercorrere in poche righe. Ci sono tuttavia parti che non possono essere dimenticate. Nel 1982 Livio incontra Hugo, il creatore di fumetti, padre di Corto Maltese. Hugo Pratt è stato amico di Livio, ma anche un secondo padre, un'ispirazione permanente, un'esigenza uguale alla sua, una poesia tra le più belle, una precisione nel tratto pari a quella di Livio nelle forme, un disgusto per la mediocrità, un assoluto anche discrezione. La sua vita di artista è stata gradualmente riconosciuta, a partire dalla metà degli anni Novanta, e gli ha permesso di iniziare finalmente a guadagnarsi da vivere con la sua professione. Con l'aiuto di alcuni amici che si riconoscono, è riuscito a sviluppare la sua opera oltre la ristretta cerchia degli iniziati, per farla scoprire oltre i confini. Il suo lavoro si è chiaramente affermato come un'opera importante, di grande diversità, moderna e classica allo stesso tempo, senza tempo, libera e abitata, che tocca tutto il pubblico. Numerose sculture lo testimoniano e lo testimonieranno per molti anni a venire, dalla Sarrazine che si può ammirare sulle rive del lago di Tigne, all'Ultimo dei Giusti di Aix les Bains. Dalla Signora del Vento situata in Savoia Technolac, al busto di Monsieur Pierre Dumas visibile all'ingresso del tunnel del Fréjus. La sua vita da uomo è stata altrettanto ricca. Si impegna con costanza. La costanza della richiesta, ma anche la costanza della generosità, sia con la famiglia che con gli amici. Generosità infinita, calore senza pari, convivialità permanente, unita ad una vera curiosità verso gli altri. Anche questo faceva parte della libertà; la libertà di pensare e la libertà di esistere, oltre le idee preconcette, oltre le correnti, oltre gli schemi. E nessuno dimentica il suo carattere forte. Quel duro che era avrà fatto più di una sbavatura. Nel 2010 Livio fu colto da un malore. Non le ha dato tregua fino a meno di una settimana fa [Livio è morto nel 2013]. Ha combattuto il nemico come un leone, con la forza che lo ha sempre caratterizzato, e questo senza mai sottrarsi a ciò che era, senza mai smettere di esistere. Lo possono testimoniare coloro che gli sono stati vicini, che lo hanno accompagnato quotidianamente in questi mesi e il cui amore e aiuto sono stati preziosi: non lo avranno mai sentito lamentarsi, non lo avranno mai sentito arrendersi. Ha sempre mantenuto la sua linea generosa, che ci ha portato, ci porta e ci porterà attraverso la memoria e attraverso le sue opere. 2010 prima retrospettiva dell'opera di Livio Benedetti al castello dei Duchi di Savoia a Chambéry. 2015 istituzione del Premio Artistico Livio Benedetti 2017 seconda retrospettiva dell'opera di Livio Benedetti nella Città di Chambéry. Esposizione di pezzi monumentali. Conferenze.
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