
Mel Ramos
Stati Uniti
Se l'apparenza del mondo si rivela nella sua forma estetica, mediatica, calcolata, ordinata, corretta,
insomma, addestrati sotto il giogo dell'artificio... è allora ovvio che il nostro ruolo è quello di pulire la vernice del pensiero corretto
questo pasticcio e per evidenziare: un mondo ibrido, mostruoso, deforme, sanguinario, peloso e cornuto... in breve,
il nostro mondo!
Restiamo creature di un tizio chiamato Dio o Jean-Luc? ... Se dobbiamo stare in ginocchio, stiamo in piedi,
Se dobbiamo essere Adamo ed Eva, siamo Bonnie e Clide, se dobbiamo essere belli, siamo brutti, se dobbiamo essere ordinati, siamo
disordinati, se dobbiamo essere lucidi siamo ubriachi, se abbiamo le caviglie, sosteniamo le distorsioni, se ci piace la pasta, scegliamo i grumi, se sono buoni preferiamo gli idioti!...
È su questo tipo di "idiozie della realtà" che Gilen bilancia e investe un mondo immaginario, acrobatico e visionario. In breve, un mondo permanente...
Con un approccio assurdo e burlesco, Gilen caricaturizza la superficie per meglio accogliere la profondità. Il dipinto
resta per lui una zona temporanea di riflessione che barcolla su territori (im)perfetti! In questi ritratti mescolati in un disordine universale, dai "crados" ai bucados, passando per Dioniso e Carlos, esiste un solo tempo: quello dei vivi. Gilen è vivo e sembra che resterà qui per molto tempo, solo per farci incazzare! Cocktail di umorismo, molotov, ritmi e sguardi... Gilen è qui... I pasticcini sono già bruciati!... E... Boom!!!....
- Manu Berk
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