
Francia
• 1966
Biografia
Dopo aver lasciato l'Ecole des Beaux-Arts di Parigi nel 1991, Maëlle Labussière ha iniziato a lavorare sulla ripetizione della traccia e della linea, con una forte tendenza cromatica e con un problema di recupero totale del suo supporto, sia tela che carta. Il suo interesse la porta verso un'ovvietà del fare e un'immediatezza visiva. La sua ricerca si basa sullo sfruttamento sistematico di un processo estremamente semplice. I suoi dipinti, come i suoi disegni o anche installazioni e libri, sono costruiti attraverso giustapposizioni e sovrapposizioni di tracce colorate, depositate dal passaggio di uno strumento, di volta in volta scelte e realizzate in relazione al suo supporto. Ripristinano senza alterare la memoria dell'esecuzione di queste azioni semplici e ripetute. La sua esplorazione la porta a investire in diversi supporti per una realizzazione che ogni volta si rinnova. Nonostante il metodo di marcatura sistematico da lei consigliato, questa apertura a supporti diversificati genera molteplici proposte plastiche, innovative nell'ascesi del suo processo pittorico. “Sono un pittore. I miei dipinti, il più delle volte di grandi dimensioni, raffigurano azioni semplici e ripetute. Gli strumenti si adattano al materiale a seconda che si tratti di tela, plexiglass, alluminio o carta. La traccia colorata resa dallo strumento è legata al formato imposto dal supporto lavorato a terra… Per i libri il rapporto con il tempo e con il corpo è diverso. Sto progettando un libro in uno spazio-tempo disteso, associato allo svolgersi infinito delle pagine girate una dopo l'altra. Anche qui lo strumento e il materiale (penna, rullo, pennello, inchiostro a olio per tempera, ecc.) vengono scelti in base al supporto cartaceo a seconda che sia assorbente o meno, vergine o rigata. Tracce possono trasparire, traboccare dal fronte al retro del foglio, oppure duplicarsi per effetto dell'assorbimento del supporto. Gli interventi quotidiani ripetuti e rinnovati pagina dopo pagina danno sostanza al libro che sembra svolgersi nonostante le sue piccole dimensioni. La diversità di supporti e dimensioni, la varietà di strumenti e colori, mi aprono molteplici spazi di libertà per riprodurre la linea. » - Mäelle Labussière, 16 marzo 2011
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