Jean-Bernard Lalanne

Jean-Bernard Lalanne è uno di questi pittori atipici sia per il suo curriculum che per il suo eclettismo. Il Couserans gli deve il restauro di numerose chiese o cappelle: Saint-Lizier-d'Ustou, Faup, Salau, Aulus.

Ristrutturazioni alle quali ha sempre aggiunto un tocco personale pur rispettandone il carattere religioso. Per scoprire i suoi temi preferiti, alcuni dei quali rasentano la passione, non resta che recarsi nel suo laboratorio.

Colpisce l’amore viscerale e carnale che nutre per le culture del Sud, avendo accolto un pittore siberiano.

Dopo aver ottenuto l'“alternativa” artistica nelle arene di Bayonne, durante la Piazza del Arte, non restava che conquistare la Spagna. Sotto il cortile della scuola dell'Ercé, un gigantesco affresco di 9 x 1,5 m, composto da sette dipinti, testimonia la sua recente incursione in Andalusia.

Ascoltiamo il bearnese: “Questo dipinto è la ricostruzione del Rocio. El Rocio è una città fantasma dell'Andalusia, tra Siviglia e Cadice, che si anima una volta all'anno, durante una grande festa campestre di baccanali. Manifestazione secolare che ha resistito a tutte le epoche, anche al franchismo, sfollando intere popolazioni, il mercoledì prima di Pentecoste. » Dai colori, dal movimento, dai personaggi, si intuisce un misto di fede materializzata dal “Simpecado”, statua della Vergine trainata da buoi, e paganesimo.

Da questo interminabile corteo, dove gli abiti sobri dei cavalieri contrastano con gli abiti dai colori vivaci delle formose andaluse, emerge una forte impressione di fervore, sensualità e condivisione. Attraverso questo affresco, Jean-Bernard ripercorre con talento un momento eccezionale della vita. Questi momenti in cui tutto è dimenticato, dove conta solo il piacere di partecipare, senza pretese né artifici. Un momento i cui eccessi si esentano da tabù, dogmi e intolleranze, senza mai compromettere l'autenticità.